
Un monologo crudo, potente, sincero. Così BigMama, rapper e simbolo di body positivity in Italia, ha risposto agli insulti e ai giudizi online con parole che scavano in profondità e che hanno emozionato il pubblico.
Nel suo intervento, la cantante ha rivendicato il diritto a esistere senza dover piacere a tutti, mettendo a nudo le sue ferite, la sua storia e il suo corpo, spesso bersaglio di odio gratuito.
💬 “Se non vi piaccio, cambiate canale”
Con un tono diretto e senza compromessi, BigMama ha detto:
“Se non vi piaccio io, cambiate canale. Se non vi piace il mio corpo, fate in modo di non essere come me. Se non vi piace quello che dico, bloccatemi. Però fateci vivere.”
Parole che ribaltano il giudizio, che chiedono rispetto, ma soprattutto libertà. Non solo per lei, ma per tutte le persone che ogni giorno vengono attaccate per il loro aspetto, la loro voce, la loro storia.
🧬 “Il mio corpo mi ha portato a fare chemioterapie a 20 anni”
BigMama ha raccontato anche il legame profondo e doloroso con il suo corpo, segnato da malattia e sofferenza:
“Che ne sapete del mio corpo? Il mio è un corpo che mi ha dato e tolto tanto, mi ha fatto soffrire e a 20 anni mi ha portato a fare chemioterapie. Ma l'ho perdonato. Non potete perdonarlo anche voi?”
Un passaggio che commuove e scuote, che parla a chi lotta ogni giorno con il proprio corpo, ma anche a chi guarda solo l’estetica senza sapere cosa c'è dietro una cicatrice, un'espressione, un chilo in più o in meno.
👊 “Guardate le facce degli hater e pensate: meno male che io non sono così”
Il messaggio finale è rivolto alle persone empatiche, a chi sceglie di non odiare, a chi vuole cambiare le cose:
“Quando vedete questi commenti, entrate nei profili di queste persone, guardate le facce di queste persone e pensate: meno male che io non sono così.”
Un invito alla compassione, alla consapevolezza, alla solidarietà, per creare un ambiente sociale più umano e rispettoso.
Il monologo di BigMama è un grido potente contro l’odio, un atto di amore verso se stessa e verso chi, ogni giorno, combatte il proprio dolore in silenzio. Le sue parole sono un manifesto di autenticità, che invita a giudicare meno e comprendere di più. Perché dietro ogni corpo, c’è sempre una storia che merita rispetto.