leopardo-amur

Il rarissimo leopardo dell’Amur avvistato a sorpresa: 50 anni dopo è tornato a est della Transiberiana

Uno dei felini più rari al mondo, noto anche come leopardo dell’Estremo Oriente, è stato immortalato in diversi video ottenuti dalle fototrappole nascoste posizionate da WWF Russia e dal fotografo Igor Metelsky. Erano ormai diversi decenni che l’animale non si faceva vedere in questa zona della Russia, parte del suo habitat storico rimpiazzato poi con le aree a ovest della ferrovia Transiberiana che il leopardo frequenta attualmente.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Martina Alfieri 2 Febbraio 2022

I ricercatori del WWF si stavano preparando da tempo per questo incontro. Finalmente, dopo 50 anni che la specie era scomparsa da quella zona della Russia, il leopardo dell’Amur è stato ripreso in diversi video dalle fototrappole nascoste a est della linea ferroviaria Transiberiana.

Normalmente, il leopardo dell’Amur – chiamato anche leopardo dell'Estremo Oriente – è presente sulle catene montuose dell’Asia centrale e ha la particolarità di avere una pelliccia talmente variabile da esemplare a esemplare che è possibile, per un occhio esperto, riconoscere i singoli individui. Secondo un censimento del 2013, in natura sopravvivrebbero ormai solo 48-50 esemplari. Per questo il recente avvistamento, avvenuto a circa 60 km dal confine del suo territorio abituale, ha destato gioia e stupore nel team del WWF Russia e nel fotografo Igor Metelsky.

L’esemplare di maschio adulto, ribattezzato "Kazanova", prima di superare la ferrovia Transiberiana, ha attraversato l’area urbanizzata del fiume Razdolnaya. Il fatto che l’animale sia stato ripreso più volte da diverse telecamere posizionate in quella zona fa pensare che si stesse avvicinando a una preda. In alcuni video, in effetti, si sente il verso emesso dal cervo Sika, di cui probabilmente il leopardo era in cerca.

Pur destando grande sorpresa, l'avvistamento era stato preparato a lungo: "Il WWF Russia insieme al club di caccia ha applicato in questa zona modelli per aumentare il numero di animali selvatici per quasi cinque anni. Qui è stata assicurata la protezione del territorio, ed è stato creato un sistema di stazioni per l’alimentazione supplementare; il numero di ungulati – potenziali prede di caccia per tigre e il leopardo – è alto. Per garantire la protezione del felino è importante capire come si muove oltre il suo perimetro”, ha dichiarato Pavel Fomenko, coordinatore capo del programma di conservazione delle specie rare presso il WWF Russia Amur.

Ora che la presenza del rarissimo felino è stata attestata nella riserva, i biologi cercheranno di saperne di più sui suoi comportamenti e i suoi spostamenti, in modo da tutelare la sopravvivenza della specie.