Il Regno Unito si prepara a piantare milioni di nuovi alberi, ma senza più utilizzare i supporti in plastica

Il Woodland Trust, associazione no-profit tra i più grandi piantatori di alberi in UK, ha promesso di piantumare oltre 10 milioni di nuovi alberi ogni anno fino al 2025 utilizzando materiali alternativi e sostenibili.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Agosto 2021

Niente più plastica. Nemmeno quando si piantano alberi. So che può suonarti strano, ma questo materiale non biodegradabile e affatto ecosostenibile è davvero utilizzato anche nella piantumazione di alberi giovani.

Se ci fai caso, infatti, vedrai che ogni volta che serve mettere a terra un nuovo albero, questo viene inserito nel terreno dentro a un tubo di plastica sul quale potrà poi reggersi e crescere dritta.

Il Woodland Trust, un’associazione no-profit inglese tra i più grandi piantatori di alberi della nazione, vuole però dare una svolta green a una pratica risalente ormai agli anni ’70 e da diverso tempo sta collaborando con scienziati inglesi e università per sviluppare alternative alla plastica sostenibili ed efficienti.

Il suo intervento potrebbe davvero rappresentare una rivoluzione. Nei prossimi anni, infatti, il Regno Unito potrebbe vedere piantumare e crescere oltre 10 milioni di nuovi alberi ogni anno: quelli che l’associazione ha promesso di mettere a posa fino al 2025.

Un numero gigantesco, che servirà soprattutto nella lotta al cambiamento climatico. Come sai, nuovi alberi sono un alleato naturale contro il Climate Change dal momento che sono in grado di assorbire la CO2 rilasciando in cambio ossigeno pulito nell’aria.

La pratica tradizionale, tuttavia, prevede di piantumare utilizzando supporti in plastica che rappresentano sia ottimi sostegni senza cui un albero giovane difficilmente crescerebbe in buona salute sia un importante protezione contro attacchi di animali e predatori.

Il problema però è che la plastica non è biodegradabile né tantomeno sostenibile. “Abbiamo tutti bisogno di milioni di nuovi alberi, vogliamo capovolgere l'industria una volta per tutte e abbiamo la possibilità di risolvere finalmente questo enigma attraverso nuovi approcci sostenibili alla creazione di alberi” ha commentato Darren Moorcroft, il dirigente del Woodland Trust.

Per questo l'associazione e diversi gruppi di ricerca stanno indagando soluzioni alternative che siano adatte al sostegno e alla protezione degli alberi.

Sto parlando, per esempio, di prodotti realizzati in cartone o quelli realizzati in lana britannica e olio di gusci di anacardi che, secondo Moorcroft, oltre a un buon grado di sostenibilità avrebbe anche il vantaggio di riutilizzare materiali attualmente considerati rifiuti.

Il Trust sta lavorando anche con partner accademici presso il Plastic Waste Innovation Hub presso l'University College London per comprendere l'intero ciclo di vita degli impatti di questi prodotti in modo da garantire un approccio innovativo e sostenibile.

A sostegno della necessità di rimuovere i supporti in plastica per gli alberi nuovi e giovani, il The Guardian cita poi anche i risultati ottenuti da un recente studio pubblicato sulla rivista Science of The Total Environment.

Concentrati proprio sui dati degli sforzi di riforestazione del Woodland Trust nel Regno Unito, i ricercatori hanno analizzato il ciclo di vita della plastica e degli alberi scoprendo che sarebbe “meglio” (o forse meno peggio) perdere una certa percentuale di alberi piuttosto che utilizzare la plastica per proteggerli.

Questo perché la piantumazione di alberi con supporti in plastica comporta una quantità significativamente maggiore di emissioni di carbonio (quasi il doppio) rispetto alla messa in posa di alberi senza plastica.

Plastica che, hanno chiarito i ricercatori, raramente viene raccolta a fine utilizzo, scomponendosi così in microplastiche che inquinano l’ambiente e la sua fauna.