Il Regno Unito torna al carbone e riapre una nuova miniera dopo 30 anni

Il governo britannico ha scelto di aprire dopo 30 anni una nuova miniera di carbone per rispondere alla crisi energetica. Ma la scelta ha diviso il Paese, che nel 2021 aveva ospitato la Cop26.
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Francesco Castagna 15 Dicembre 2022

Nel 2021 ti avevamo parlato dell'annuncio dell'ex Primo Ministro Boris Johnson di voler aprire una nuova miniera di carbone nel Regno Unito. La dichiarazione aveva provocato immediatamente la reazione delle associazioni e dei partiti ambientalisti.

A un anno dall'annuncio c'è il semaforo verde per il progetto: Woodhouse Colliery si farà. Il governo della Gran Bretagna infatti ha approvato mercoledì 7 dicembre il piano che riguarda la prima nuova miniera di carbone dal 1991 a questa parte. Il problema è che l'attività riguarderà l'estrazione di un combustibile altamente inquinante come il carbone per la produzione di acciaio.

Il progetto

L'area sorgerà nei pressi di Whitehaven, città e porto sulla costa, nella Cumbria occidentale. A occuparsi della realizzazione dell'impianto sarà la West Cumbria Mining, che si è detta "felice per la decisione" del governo. Il governo britannico ha stabilito che la miniera resterà in funzione per una durata di almeno 40 anni, ha un valore di 165 milioni di sterline, darà posto a 500 persone e dovrebbe trattare fino a 3,1 milioni di tonnellate all'anno di carbone.

Il governo ha spiegato la sua decisione in un documento pubblicato il 7 dicembre, in cui oltre all'autorizzazione della nuova miniera viene dato il permesso di "ristrutturazione di due dighe esistenti che portano a due nuove dighe in sotterraneo; edifici per lo stoccaggio e la lavorazione del carbone; edifici per uffici e per le modifiche; strada di accesso; infrastrutture per la ventilazione, l'energia elettrica e l'acqua; recinzioni di sicurezza; illuminazione; scarico in mare; sistema di gestione delle acque superficiali e sistemazione del paesaggio presso l'ex sito Marchon (High Road) Whitehaven".

L'impatto

Ma l'impatto ambientale è superiore di quanto previsto dagli obiettivi del governo britannico nell'ambito della transizione ecologica. Secondo le stime, il carbone estratto da questa miniera emetterebbe 8,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica all'anno.

Le reazioni

Le proteste delle opposizioni, degli scienziati e degli ambientalisti non si sono fatti mancare. Il leader dei liberal-democratici Tim Farron il 14 dicembre ha presentato un disegno di legge per garantire la creazione di lavori green di qualità per la Cumbria, per disincentivare i lavori di breve durata dal carbone. Lord Deben, il presidente del Comitato britannico per il cambiamento climatico, ha dichiarato che "quest'opera è superiore al livello di emissioni annuali che abbiamo previsto per tutte le miniere di carbone aperte del Regno Unito fino al 2050".

Nel mentre chi sostiene la realizzazione della miniera è convinto che questa scelta ridurrà l'importazione di carbone dall'estero.

La stessa miniera era stata fortemente criticata anche da Greta Thunberg, che aveva commentato la scelta del governo definendo vaghi e insufficienti per il futuro gli obiettivi del Regno Unito. In occasione dell'approvazione, sui suoi social ha riportato le parole di Dylan Hamilton, attivista scozzese ambientalista, "Questo è assolutamente orrendo. Questo governo non si preoccupa del clima o dell'abitabilità di questo pianeta, è una bugia. A loro non importa quante persone moriranno. Non permetteremo loro di farla franca".

Anche Greenpeace UK ha commentato la scelta del governo, condannando duramente la scelta del governo del primo ministro Rishi Sunak "Non genererà energia. Non abbasserà le bollette. Non ci terrà al caldo. Aumenterà le emissioni globali. Che pericolosa perdita di tempo".