Il Tar Veneto respinge l’appello degli animalisti: i cervi delle Alpi si possono cacciare

L’associazione Aidaa nei giorni scorsi era scesa in campo per chiedere la sospensione delle attività di caccia. In un primo momento la decisione del Tar aveva acconsentito “sulla base delle indicazione cel Consiglio di Stato”, poi però il cambio di direzione, annunciato dall’assessore regionale Pan. “La battaglia non finisce qui” gridano gli animalisti.
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Kevin Ben Alì Zinati 7 Settembre 2020

In Veneto, cacciare i cervi nella zona della Alpi torna ad essere consentito. Per di più, sarà possibile nel periodo di preapertura, ovvero prima che la stagione della caccia prenda ufficialmente il via. La decisione del Tar Veneto è stata resa nota dall’assessore regionale all'agricoltura, alla caccia e alla pesca Giuseppe Pan e come te, la notizia ha scosso anche gli ambientalisti, tra cui l‘Associazione difesa animali e ambiente: proprio Aidaa, nei giorni scorsi, era scesa in campo presentando un ricorso contro la caccia ai cervi delle Alpi. “Prendiamo atto della decisione – scrive in una nota stampa l’associazione – ma la battaglia non finisce qui.

La decisione

Lo scorso 28 agosto, il Tar aveva sospeso il calendario venatorio della Provincia di Belluno in merito alla caccia agli ungulati per il periodo dal 16 agosto al 14 settembre. Poi però è tornato sui suoi passi e ha dunque respinto il ricorso presentato dall’associazione animalista. Le ragioni starebbero nel fatto che “il piano di gestione degli ungulati nella zona Alpi e la conseguente autorizzazione alla caccia in preapertura aderiscono in toto alle indicazioni dell’Ispra ha spiegato l’assessore Pan nel suo post Facebook, sottolineando che la “necessità di riportare in equilibrio una specie in evidente sovrannumero, che tanti danni sta creando ai boschi, ai pascoli e alle colture delle terre in quota”. E ha ricordato che questo anticipo rappresenterebbe una “sperimentazione" la cui efficacia sarà valutata nei prossimi tre anni.

Le parole dell’associazione

Aidaa era stata la promotrice della richiesta di sospensione della caccia ai cervi nella zona delle Alpi e come puoi immaginare l’ufficialità della decisione presa dal Tar Veneto non è piaciuta. Ma non ha spento la combattività: “Prendiamo atto della decisione del tribunale amministrativo regionale del Veneto che ha riaperto seppur per alcuni giorni la caccia al cervo, ma ribadiamo la nostra ferrea volontà di portare avanti questa battaglia” ha scritto in una nota stampa.

Secondo l’associazione, l’accettazione della richiesta di sospensiva si basava sul parere del Consiglio di Stato che ritiene la conservazione della specie un motivo predominante sul diritto di caccia. “Ora la riapertura fino al prossimo 13 settembre si basa sui pareri dell’Ispra. Ma la battaglia non finisce qui anche perchè le motivazioni del consiglio di Stato sono un fondamento inattaccabile e per questo attendiamo con serenità e fiducia la camera di consiglio del prossimo 23 settembre in cui si discuterà nella sua interezza il suo ricorso”.