In Antartide potrebbe scomparire il 65% delle piante e degli animali: tra i più a rischio c’è il pinguino imperatore

Inquinamento e cambiamenti climatici stanno danneggiando la biodiversità dell’Antartide al punto che entro la fine del secolo oltre la metà delle specie autoctone potrebbero scomparire: ma con impegno e investimenti da parte della politica c’è ancora speranza.
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Martina Alfieri 29 Dicembre 2022

L’estremo sud del Pianeta, l’Antartide, è una terra affascinante e delicata, che solo negli ultimi tempi ha conosciuto le conseguenze dell’inquinamento e della crisi climatica.

Lì, però, i danni ecologici avanzano veloci. Secondo un nuovo studio potremmo assistere, entro la fine del secolo, alla scomparsa del 65% degli animali e delle piante che abitano il Polo Sud. La specie più iconica, il pinguino imperatore, è tra quelle più minacciate.

L’impatto delle attività umane, alla fine, ha raggiunto anche il continente più isolato e incontaminato. Lo studio Threat management priorities for conserving Antarctic biodiversity – pubblicato sulla rivista Plos Biology –  ha rilevato che, se non cambieremo il nostro modo di vivere e di sfruttare le risorse, oltre la metà delle specie autoctone dell'Antartide, tra cui per primi i pinguini imperatore, con buone probabilità scomparirà entro il 2100. Nel migliore degli scenari subiranno un declino il 37% delle specie; nel peggiore, addirittura il 97%.

Secondo gli autori della ricerca, gli sforzi di conservazione in Antartide finora non hanno portato i risultati sperati, i cambiamenti sono troppo veloci: con le giuste strategie, si potrebbe salvare fino all’84% della biodiversità vulnerabile. Serve innanzitutto contenere le emissioni climalteranti, che accelerano l'aumento delle temperature.

"L'Antartide non sta contribuendo realmente al cambiamento climatico; non c'è un numero di persone su larga scala che vive lì, quindi la più grande minaccia per il continente proviene dall'esterno ha dichiarato alla CNN Jasmine Lee, autrice principale dello studio – Abbiamo davvero bisogno di un'azione globale sui cambiamenti climatici, così come di un maggiore impegno di conservazione a livello locale e regionale, per dare alle specie antartiche le migliori possibilità di sopravvivere in futuro".

Per gli uccelli marini antartici, come i pinguini imperatore, le minacce principali sono il surriscaldamento globale e la perdita di ghiaccio marino. Proprio per la sua condizione sempre più precaria, lo scorso autunno lo US Fish and Wildlife Service ha deciso di inserire il pinguino imperatore nella lista delle specie minacciate di estinzione.