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Pinguino imperatore: caratteristiche, habitat e altre curiosità sul più grande dei pinguini che rischia l’estinzione

Il pinguino imperatore è un uccello endemico dell’Antartide, dove vive in colonie di migliaia di esemplari, ma purtroppo la sua esistenza è messa a rischio a causa dei cambiamenti climatici che stanno riducendo il suo habitat. Sono tante le curiosità su questa specie, dal maschio che cova le uova alle tecniche per resistere al freddo: scopriamole insieme.
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Alessandro Bai 18 Maggio 2022

Tra tutti i pinguini esistenti, il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) è la specie più grande sia per l'altezza, che può arrivare a 115 centimetri, che per il suo peso. Come i suoi simili, fa parte degli uccelli anche se non è capace di volare, ma lo conoscerai soprattutto come uno degli animali più famosi che vive in Antartide, di cui rappresenta un vero e proprio simbolo.

Il pinguino imperatore è in grado infatti di resistere alle temperature gelide del territorio antartico, persino tuffandosi in acqua e sfruttando le sue doti di abile nuotatore. Purtroppo, negli ultimi decenni i cambiamenti climatici e le loro conseguenze stanno gradualmente avvicinando i pinguini imperatore all'estinzione ed è necessaria una veloce inversione di rotta per salvaguardare l'habitat di questa specie e arrestare il declino di popolazione al quale stiamo assistendo.

Caratteristiche

Come forse potresti intuire anche dal nome, il pinguino imperatore è il più grande in assoluto tra le 18 specie di pinguini esistenti, e non c'è da stupirsi viste le sue dimensioni, maggiori anche di quelle del pinguino reale: gli esemplari di Aptenodytes forsteri superano abbondantemente il metro di altezza, arrivando in alcuni casi anche a 115 centimetri, mentre il peso è compreso tra circa 20 e 45 kg.

A giustificare il suo appellativo c'è anche un piumaggio molto elegante, molto simile sia nei maschi che nelle femmine: la testa e il dorso, cioè la schiena, sono di colore nero, il ventre è completamente bianco e giallo nella parte superiore, mentre all'altezza delle orecchie si trovano due macchie visibili di colore giallo-arancione che danno a questa specie un aspetto inconfondibile che avrai ammirato già in molte immagini.

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L’altezza di un pinguino imperatore può raggiungere i 115 centimetri: è la specie più grande, seguita dal pinguino reale.

Ma cosa mangia il pinguino imperatore? La sua dieta è composta soprattutto da pesci di piccoli dimensioni, calamari e krill, particolarmente abbondante negli ecosistemi dell'Antartide.

Le sue principali prede sono delle creature marine perché, pur appartenendo alla classe degli uccelli, i pinguini imperatore non sono capaci di volare ma nuotano con grande abilità, riuscendo a raggiungere una velocità di 40 km/h sott'acqua e facendo impressionanti immersioni, durante le quali possono restare in apnea anche per 20 minuti, a 150-200 metri di profondità, con picchi anche di 500 metri.

Al contrario, questa specie deve fare molta attenzione ad alcuni mammiferi che sono tra i suoi principali predatori, come l'orca e la foca leopardo, ma anche agli uccelli marini come l'ossifraga, che possono prendere di mira i pinguini più giovani.

Il pinguino imperatore riesce a resistere alle freddissime temperature dell'Antartide, che possono raggiungere anche i -60°C, grazie alle riserve di grasso accumulate, che costituiscono uno strato isolante, e soprattutto per il piumaggio fittissimo che ricopre tutto il corpo.

Gli esemplari di questa specie possono raggiungere i 20 anni di età, anche se i pinguini più longevi hanno raggiunto anche i 40 anni.

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Per resistere al freddo, i pinguini imperatore si mettono vicini tra loro per evitare la dispersione del calore.

Dove vive

L'habitat del pinguino imperatore è unicamente il continente antartico, che si estende attorno al Polo Sud ed è composto per la stragrande maggioranza dalla calotta glaciale antartica. In queste zone, gli esemplari si muovono sia sulla terra ferma, camminando goffamente, che in acqua, dove si tuffano per andare a caccia di cibo.

Curiosità

Sono davvero numerosi gli aspetti che rendono i pinguini imperatore animali unici al mondo, a partire dal loro modo di muoversi: a causa della stazza e delle zampe estremamente corte, gli esemplari si muovono lentamente e goffamente, mentre le sue ali non vengono usate per volare bensì come se fossero delle pinne, per permettere all'animale di spostarsi molto velocemente in acqua, con dei salti regolari al di sopra della superficie per poter respirare.

Tra gli uccelli esistenti, il pinguino imperatore è l'unico che nidifica durante l'inverno antartico in mezzo ai ghiacci, anziché in primavera. Dopo un corteggiamento un po' complesso, che dura alcune settimane, e l'accoppiamento, tra maggio e giugno la femmina depone un solo grande uovo prima di partire per un viaggio di circa due mesi, andando a cacciare in mare aperto.

La cura dell'uovo viene affidata ai maschi di pinguino imperatore, che hanno il delicato compito di covarlo e proteggerlo, mantenendolo incastrato tra i piedi in una piega che viene definita "marsupio della covata". Se infatti l'uovo toccasse terra, si congelerebbe a causa del freddo. Durante questo periodo, che dura per tutta l'assenza della futura madre, i pinguini maschi rimangono anche a digiuno, e soltanto dopo il ritorno della femmina si allontanano a propria volta alla ricerca di cibo.

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È il maschio di pinguino imperatore a covare l’uovo; dopo la schiusa, invece, è la femmina a prendersi cura del pulcino.

Tieni presente che, poiché stiamo parlando di uccelli, il piccolo dei pinguini imperatore è un pulcino, e non un cucciolo. Dopo la schiusa delle uova, i pulcini vengono nutriti dalla madre appena tornata, che rigurgita il pesce cacciato poco tempo prima. Da questo momento, visto anche l'allontanamento del padre, sarà la femmina a proteggere per altri due mesi il pinguino appena nato, mantenendolo al caldo tra zampe e pancia in attesa che sviluppi il tipico piumaggio che gli consentirà di resistere al freddo.

A proposito di freddo, forse non sai che oltre agli strati di piume e alle riserve di grasso, per difendersi dalle temperature rigide dell'Antartide adulti e pulcini di pinguino imperatore si dispongono in cerchio e si stringono tra loro per ridurre la dispersione del calore. D'altronde, radunarsi per formare gruppi è decisamente facile per questa specie, che vive in colonie di migliaia di esemplari.

Perché è in via di estinzione?

Secondo la Lista rossa delle specie minacciate stilata dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), il pinguino imperatore è considerato "prossimo alla minaccia", uno stato che però non rende l'idea dell'effettivo rischio estinzione che incombe su questa specie.

Negli ultimi decenni, infatti, la popolazione si è ridotta in modo significativo: quella della colonia dell'Arcipelago di Pointe-Géologie, in particolare, sarebbe diminuita secondo il WWF addirittura del 50% nel giro di 50 anni. Le cause principali riguardano i cambiamenti climatici, responsabili della graduale scomparsa dei ghiacciai e della banchisa, che costringe molti esemplari giovani a tuffarsi in acqua, dove sono più esposti ai predatori. Inoltre, la crisi climatica provoca anche un calo della disponibilità di krill, alimento fondamentale per sostentare tutte le specie che vivono in Antartide.

A sottolineare la gravità della situazione c'è anche uno studio pubblicato su Global Change Biology nell'agosto del 2021, secondo cui il 98% delle colonie di pinguino imperatore sarebbe destinato a estinguersi entro il 2100 se i ghiacciai proseguiranno a sciogliersi ai ritmi attuali a causa del riscaldamento globale.

Secondo le stime più recenti, oggi la popolazione del pinguino imperatore conta tra i 270 mila e i 350 mila esemplari, ma servono sforzi importanti per invertire il trend che vede un costante calo degli individui negli ultimi anni.