In Europa le emissioni legate al trasporto marittimo sono ancora troppo alte

A sottolinearlo è un nuovo rapporto realizzato dall’Agenzia europea dell’ambiente insieme all’Agenzia europea per la sicurezza marittima. Nonostante siano stati fatti dei passi in avanti, l’Unione Europea contribuisce ancora per il 18% alle emissioni navali globali di anidride carbonica.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 3 Settembre 2021

Se l'Unione Europea vuole avere qualche chance di raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, come prevede il Green Deal, deve fare molto di più per la decarbonizzazione del settore marittimo. È questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato dall'Emsa (European Maritime Safety Agency), ovvero l'Agenzia europea per la sicurezza marittima, e dall'Eea (European Environment Agency), ovvero l'Agenzia europea dell'ambiente, che hanno pubblicato lo scorso 1 settembre un rapporto congiunto sull'impatto ambientale del trasporto via mare.

È interessante dare un'occhiata ad alcuni dei dati contenuti nel documento. Le navi producono il 13,5% di tutte le emissioni di gas serra derivanti dal settore dei trasporti all'interno dell'Unione Europea, al terzo posto dopo il trasporto stradale (71%) e l'aviazione (14,4%). A livello globale, l'Europa è responsabile del 18% delle emissioni di anidride carbonica (la famigerata CO2) legate al trasporto marittimo, e  del 16% di quelle di anidride solforosa (SO2).

Ma non c'è solo il problema dell'inquinamento atmosferico. Si stima che i livelli di inquinamento acustico sottomarino nelle acque dell'Ue siano più che raddoppiati tra il 2014 e il 2019 a causa del traffico marittimo, che ha inoltre contribuito – si legge nel rapporto – all'ingresso nei mari europei di quasi la metà delle specie aliene dal 1949 (il numero maggiore è stato riscontrato nel mar Mediterraneo).

Insomma, la sfida principale a cui si trova di fronte il settore navale europeo si chiama contrasto alla crisi climatica. La tecnologia dovrà dare senz'altro un aiuto nello sviluppo di soluzioni più sostenibili. Recentemente si è cominciato a parlare, per esempio, di combustibili alternativi come l'idrogeno (possibilmente verde, cioè ottenuto con energie rinnovabili). Oppure dell'installazione di batterie e di sistemi di alimentazione a terra per fornire una fonte di energia pulita, consentendo alle navi di spegnere i motori quando sono ormeggiate in porto. Il lavoro da fare è ancora parecchio.

Fonte | "European Maritime Transport Environmental Report 2021"