Incendio all’Elba, evacuato un camping e alcune abitazioni: già 51mila ettari andati in fumo in Italia nel 2023

Le fiamme sono divampate vicino a San Felo nella serata di ieri, lunedì 21 agosto, e non sono ancora state spente, anche se risultano sotto controllo. In via precauzionale sono stati evacuati un camping e alcune abitazioni, ma non vi sono notizie di persone ferite. Si tratta dell’ennesimo rogo scoppiato in Italia nell’estate del 2023, che ha visto andare in fumo ben 51mila ettari di bosco.
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Giulia Dallagiovanna 22 Agosto 2023

Non è ancora stato domato l'incendio scoppiato nella serata di ieri, lunedì 21 agosto, sull'Isola d'Elba. Le fiamme divampate in una zona boschiva tra Rio Marina e Porto Azzurro, lungo la costa est dell'isola, risultano però sotto controllo e, per fortuna, non si hanno notizie di morti o feriti. In via precauzionale, nella notte è stato evacuato il camping Village Canapai, che si trova in direzione del fuoco, oltre a diverse abitazioni e strutture nelle zone di Ortano, Chiusello, Campo Grande e San Felo. L'origine dell'incendio non è ancora nota, ma è l'ennesimo rogo che interessa l'Italia in un'estate, quella del 2023, che ricorderemo per il caldo record e gli eventi estremi. Un'estate in cui le conseguenze della crisi climatica sono apparse in modo sempre più evidente.

Il fuoco ha avuto origine nei pressi di San Felo, località nel comune di Porto Azzurro, attorno alle 21 di lunedì sera. Sono giunte immediatamente numerose segnalazioni alla sala operativa regionale della protezione civile e sono state inviate sul posto 12 sqaudre di volontari delle squadre antincendio e di operai forestali che stanno tuttora cercando di domare le fiamme. Purtroppo non è possibile ricorrere ai canadair a causa del forte vento che sta soffiando sull'isola, lo stesso che ha favorito la rapida estensione dell'incendio. Nella mattinata di oggi, martedì 22 agosto, sono poi arrivati sull'Elba altre 14 squadre di volontari.

I volontari AIB (Antincendio Boschivo) sono uomini e donne che hanno scelto di dedicare il proprio tempo alla salvaguardia del patrimonio naturale, concentrandosi in particolare nella lotta contro gli incendi. Collaborano con strutture del servizio regionale, come la protezione civile e gli operai forestali appunto, per intervenire con rapidità appena vengono segnalate delle fiamme. Devono essere persone maggiorenni e regolarmente iscritte ad AIB, dal momento che è fondamentale aver ricevuto il giusto addestramento e possedere tutti i dispositivi di protezione necessari per lo svolgimento di questo compito in sicurezza.

Già al 28 luglio, Ispra denunciava come fossero andati in fumo almeno 49mila ettari di bosco, di cui 8.500 ettari di ecosistemi forestali, nel solo 2023. Il 64% delle foreste coinvolte erano a macchia Mediterranea mentre per un 21% si trattava di pinete. La maggior parte dei territori colpiti dagli incendi si trovano in Sicilia e Calabria, seguite da Lazio e, appunto, Toscana.

Legambiente si è invece basata sui dati satellitari di Effis (European Forest Fire Information System) e ha parlato di oltre 51mila ettari bruciati, l'equivalente di 73.408 campi da calcio. A colpire sono soprattutto le tempistiche: tra il 25 e il 27 luglio, in soli tre giorni, sono stati dati alle fiamme 31mila ettari di vegetazione.

La maggior parte di questi roghi sono di origine dolosa, ma si estendono facilmente grazie alle condizioni ambientali, come siccità e ondate di calore. Oltre a vigilare meglio sul nostro patrimonio forestale per evitare che venga dato alle fiamme, è fondamentale occuparsi della crisi climatica che ha portato la Terra a un punto di ebolizione, come denunciato dall'Onu.