India: vietato uccidere animali in pubblico nello stato del Gujarat per la festa musulmana del sacrificio

Il prossimo primo agosto in India si terrà la festa del sacrificio Eidh-al-Adha, dove solitamente pecore e capretti vengono brutalmente uccisi in pubblico. Quest’anno le città di Ahmedabad e Surat hanno però posto il divieto di tale sacrificio, anche nei luoghi privati.
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Gaia Cortese 28 Luglio 2020

Cosa hanno in comune le due città dello stato indiano del Gujarat, Ahmedabad e Surat? Hanno deciso di comune accordo di rivedere una tradizione popolare legata alla festa musulmana Eidh-al-Adha, che cadrà il prossimo primo agosto. In questa occasione, infatti, una moltitudine di capretti e di pecore vengono agghindati con ghirlande di fiori, portati in sfilata lungo le strade della città, per poi essere sgozzati e uccisi secondo le usanze.

Secondo quanto riportato in un articolo della testata The Hindu, quest’anno le cose dovrebbero andare diversamente: le città di Ahmedabad e Surat hanno emesso il divieto di sacrificare questi animali e questa direttiva dovrà essere rispettata sia nei luoghi pubblici sia nei luoghi privati, dove comunque i sacrifici sarebbero visibili al pubblico.

Tale sacrificio, infatti, “danneggerebbe i sentimenti di persone di altre fedi e spezzerebbe l'armonia comunitaria” si legge nelle direttive emesse dai commissariati di polizia di entrambe le città. Vietato quindi anche far sfilare gli animali con ghirlande di fiori appese al collo prima del sacrificio e vietato lanciare resti di animali in pubblico dopo il rituale (come purtroppo di norma accadeva).

Nelle direttive si legge anche che questo divieto dovrebbe porre l'attenzione sul rischio di contagio da Covid-19 e che tutti i partecipanti alla festa dovranno indossare mascherine e rispettare il distanziamento sociale.