Inquinamento e salute mentale, quali sono i primi sintomi di disturbi psichiatrici a cui dovresti prestare attenzione

Alti livelli di particolato atmosferico possono concorrere allo scatenarsi di un disturbo mentale in soggetti a rischio e al peggioramento dei sintomi in chi già ne soffre. Se in questo periodo avverti delle forti variazioni di umore, è opportuno iniziare a considerare una cura specifica.
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Evelyn Novello 22 Febbraio 2024
* ultima modifica il 22/02/2024
In collaborazione con Dott. Claudio Lorenzetti Psichiatra e psicoterapeuta

Che tra inquinamento atmosferico e salute mentale ci sia una correlazione non è una novità. Ti avevamo già parlato di come vivere immersi nello smog aumenti il rischio di soffrire di depressione e di come ridurre le emissioni potrebbe far diminuire del 30% i problemi di salute mentale. Un studio italiano, effettuato su 1,7 milioni di persone residenti a Roma, aveva, infatti, dimostrato come ansia, depressione e alterazioni dell’umore siano più frequenti dove i livelli di particolato nella città sono maggiori e, tra le 10 città più inquinate nel nostro Paese, 9 sono in Lombardia.

Se già soffri di una malattia mentale, può essere in questo periodo ti stia sentendo peggio. Se, invece, sei un soggetto a rischio – quindi, per predisposizione genetica – può essere inizi ad avvertire qualche sintomo. Certo, non stiamo parlando solo di un po' di nervosismo o di affaticamento, che sono più che normali in ognuno di noi, ma di primi avvertimenti che è meglio riconoscere il prima possibile e che dovrebbero farti sospettare di avere un disturbo psichiatrico. Te lo spiega bene il Dr. Claudio Lorenzetti, psichiatra e psicoterapeuta.

"L’inquinamento – spiega il medico – ha effetti dannosi non soltanto sull’apparato respiratorio, il sistema cardiovascolare o l’attività cognitiva, ma modifica il funzionamento cerebrale al punto da poterlo compromettere e far sviluppare patologie psichiatriche, soprattutto nella fascia di età tra 30 e 64 anni. Per ogni incremento di circa 1 microgrammo per metro cubo di particolato fine (PM2.5) nell’aria, per esempio, il rischio di depressione aumenta del 13% e in concomitanza le prescrizioni di antidepressivi crescono dell’1.3%. Anche un’esposizione acuta all’inquinamento eccessivo è pericolosa: in chi soffre di depressione bipolare, nei giorni successivi a un allarme smog, la probabilità di ricoveri per episodi maniacali con componenti miste può quasi quadruplicare".

Considerando i picchi di inquinamento raggiunti in questi giorni in Pianura Padana, e il cambio di stagione alle porte, "possiamo dire che ora si sta verificando la tempesta perfetta. – precisa Lorenzetti. – i pazienti psichiatrici hanno una recrudescenza dei sintomi prima del cambio stagionale, quindi, di solito ad inizio febbraio e a fine agosto. Febbraio dal punto di vista climatico è un mese a rischio, in più, in assenza di pioggia, il particolato atmosferico ha modo di circolare liberamente. In presenza di queste condizioni, un soggetto predisposti allo sviluppo di disturbi psichiatrici è sicuramente più rischio".

In questo periodo, ma non solo, i primi campanelli d'allarme a cui dovresti prestare attenzione sono "non riposare più la notte, avere forti variazioni di appetito, non avere voglia di fare cose che ti sono sempre piaciute. Se questi sintomi perdurano per almeno due/tre settimane, è il caso di andare da uno specialista perché è possibile un inizio di depressione. Sono tanti i fattori che concorrono, ognuno di per sé non sarebbe in grado di scatenare un disturbo, ma spesso c'è un effetto sommatorio" conclude lo psichiatra. Non sottovalutare la tua sfera psichica, se non ti senti bene è opportuno curarsi la mente come cureresti un mal di stomaco. Anche il cervello è un organo.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.