Perché a Milano e in Pianura Padana si superano spesso i limiti dell’inquinamento dell’aria

Domenica Milano è stata indicata da stazioni di monitoraggio per l’inquinamento come la terza città con la qualità dell’aria peggiore al mondo. E allora analizziamo i tre fattori che incidono in negativo su questi dati sia riguardanti il capoluogo lombardo sia l’intera Pianura Padana.
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Mattia Giangaspero 19 Febbraio 2024

Nel week-end (appena trascorso) del 17-18 febbraio 2024 si sono registrati livelli di inquinamento in tutto il Nord Italia e specialmente in Pianura Padana che hanno portato la qualità dell'aria a essere la terza peggiore in tutto il mondo. Potevi controllare la mappa con i dati sui PM 2.5, PM10 o NO2 con qualsiasi app di monitoraggio, il risultato non cambiava. Sia il satellite europeo Copernicus, sia IQAir e Arpa Lombardia hanno indicato come, soprattutto domenica 18 febbraio, l'aria di Milano è risulta la terza peggiore del mondo con indice 193, dietro solo le super inquinate Lahore (Pakistan) con Aqi 252 e Dacca (Bangladesh) con Aqi 249.

Entrando più nello specifico, sempre il capoluogo lombardo ha superato di 27 volte il livello sicuro indicato dall'OMS di PM2.5. Il livello dei PM10 invece è stato il doppio rispetto allo standard (100 μg/m³ contro 50), mentre il biossido di azoto è stato poco più alto (88 μg/m³).

Perché però quando parliamo di inquinamento, facciamo sempre riferimento a città come Milano e Torino e alla zona della Pianura Padana. Quali sono le cause?

Per ora il nord Italia, nella zona della Pianura Padana, resta l'area più inquinata d'Italia e i motivi sono diversi.  Sulla qualità dell'aria delle città della Pianura Padana incide molto la conformazione orografica, ovvero il fatto che sia un'area circondata da monti che non permettono il ricambio delle correnti d'aria.

L'altro fattore riguarda la sovrapopolazione. Oggi, la Pianura Padana, è considerata uno degli ambienti più produttivi d'Italia e ospita oltre 19 milioni di abitanti, quasi il 33% di tutta la popolazione italiana. Cosa vuol dire? Eccessivo uso di riscaldamenti, di circolazione delle auto e di produzioni lavorative.

Ultimo grande fattore invece riguarda la presenza degli allevamenti intensivi. Ancora più dannosa per la formazione dello smog in Pianura Padana è l’ammoniaca rilasciata da alcune aziende agricole. In quest'area si concentra il 90% degli allevamenti italiani che emettono ammoniaca. Capofila è la Lombardia, dove si trovano oltre la metà degli stabilimenti.

All'interno di questi gli animali sono costretti a mangiare cibi ricchi di azoto, che una volta espulso viene trasformato dai batteri in grandissime quantità di ammoniaca che si disperde nell’aria. Le grandi quantità di ammoniaca, combinandosi con altre componenti atmosferiche come ossidi di azoto e di zolfo, generano quelle famose e pericolose polveri sottili o PM2,5.

E se volessimo invece avere un quadro più generico sui dati di inquinamento in tutt'Italia? 

Lo stato della qualità dell'aria in Italia viene monitorato ogni anno da Legambiente con il rapporto Mal'Aria di città. Quest'anno i dati del rapporto 2024 (dati 2023) mostrano come siano 18 su 98 le città che hanno superato i limiti giornalieri di PM10, con Frosinone maglia nera per aver sforato i limiti dell'OMS per 70 giorni. Seguono Torino (66), Treviso (63), Mantova, Padova e Venezia con 62. Attualmente siamo fuori dagli obiettivi che dobbiamo portare a termine entro il 2030: è fuorilegge il 69% delle città per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 50% per l’NO2.