Inquinamento in India, per la prima volta in 40 anni cala il biossido di azoto

Uno studio del Centre for Research on Energy and Clean Air ha scoperto che le emissioni di NO2 sono calate come non mai in India: questa è una delle conseguenze del lockdown.
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Alessandro Artuso 13 Maggio 2020

Il blocco di moltissime attività, durante la fase del lockdown, ha permesso un drastico calo di biossido di azoto in India (in chimica si parla di NO2). A certificarlo è stato uno studio del Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA): non accadeva nel Paese da quasi 40 anni.

Come ben saprai, l'India è uno dei luoghi più inquinati al mondo, ma lo stop imposto dall'emergenza sanitaria ha permesso di vedere a distanza di 200 chilometri anche l'Himalaya. Potrebbe essere un evento più che normale e invece non lo è in luoghi come questo dove l'aria è molto spesso irrespirabile e il cielo azzurro diventa un miraggio.

Cosa è il biossido di azoto

Il biossido di azoto è un gas che si forma nell'atmosfera ed è causato principalmente dai processi di combustione: le cause della sua diffusione sono le centrali elettriche, il traffico cittadino e il riscaldamento, ma anche la diffusione dei fertilizzanti a base di azoto e la produzione di acido nitrico. Si tratta di un gas irritante per occhi e apparato respiratorio.

I problemi dell'aria in India

Moltissimi combustibili, tipo il carbone, sono calati nella loro produzione, favorendo l'abbattimento delle emissioni (-15% a marzo e -30% ad aprile rispetto al 2019). Questi dati sono veramente importanti perché in India in alcune occasioni è stato necessario chiudere persino le scuole visti i soffocanti livelli di smog raggiunti.