La California fa causa a cinque aziende petrolifere perché sarebbero responsabili del riscaldamento globale

Proprio come è successo in Italia, dove Greenpeace ha avviato un’azione legale contro Eni, la compagnia petrolifera nazionale, anche in California è partita una causa contro cinque big dell’industria petrolifera.
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Francesco Castagna 18 Settembre 2023

Non è soltanto Eni a doversi difendere in tribunale dall'accusa di essere responsabile degli effetti della crisi climatica, oltreoceano lo Stato della California ha intentato una causa contro cinque grandi aziende petrolifere: Exxon, Shell, BP, ConocoPhillips, and Chevron.

Exxon era già stata al centro di una grande polemica, che l'aveva coinvolta per via dello scandalo #ExxonKnew, o "Exxon conosceva la verità", poiché l'azienda già dagli anni '70 conosceva i rischi legati alla produzione di energia per mezzo dei combustibili fossili. Il colosso petrolifero infatti conosceva le condizioni del riscaldamento globale attuale da 50 anni, ma ha sempre nascosto la verità. In sostanza, l'azienda non solo sapeva qualcosa, ma aveva dati precisi tanto quanto le analisi che avevano in mano gli scienziati governativi.

A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Science.org, dal titolo "Valutazione delle proiezioni sul riscaldamento globale della ExxonMobil". Dal documento è emerso che, già dal 2015, alcuni giornalisti avevano scoperto alcuni memo aziendali interni, "che indicavano che la compagnia petrolifera Exxon sapeva fin dalla fine degli anni '70 che i suoi prodotti a base di combustibili fossili avrebbero potuto portare al riscaldamento globale con "effetti ambientali drammatici prima del 2050″. E siccome avevano previsto che gli effetti del riscaldamento globale si sarebbero cominciati a stimare all'incirca dal 2000 in poi, gli scienziati governativi avevano ragionevolmente stimato la quantità di CO2 che avrebbe portato a un riscaldamento pericoloso.

L'azione legale

Il caso era già stato affrontato da Ohga allo scoppiare dello scandalo. In quell'occasione avevamo già spiegato che gli avvocati dei diversi studi (tra cui Milberg & Co) si sono avvalsi del "Racketeer Influenced and Corrupt Organizations (Rico) Act" del 1970. Un insieme di norme pensate per contrastare i crimini di mafia, utilizzate nel tempo anche per contestare danni di altra natura, come le emissioni dei veicoli.

Sono oltre sette gli Stati USA che in questi anni hanno avviato azioni legali simili, ma la California potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta ai responsabili del cambiamento climatico. Questa causa infatti servirebbe principalmente a creare un fondo per pagare i futuri danni della crisi climatica.

Secondo Shell le responsabilità degli effetti della crisi climatica andrebbero discusse in Parlamento, non in una corte. A venire in difesa delle grandi compagnie petrolifere è l'American Petroleum Institute, ovvero la principale organizzazione professionale statunitense nel campo dell'ingegneria petrolchimica e chimica, che in un comunicato ha comunicato di essere dello stesso parere di Shell.

In tutta risposta, in un comunicato governativo, l'istituto ha ricevuto l'appellativo di "promotore della disinformazione" dal governo della California. Nello stesso documento vengono spiegate le ragioni del perché lo Stato ha deciso di fare causa, "Le compagnie petrolifere hanno intenzionalmente nascosto queste informazioni al pubblico e ai politici per proteggere i loro profitti e hanno speso miliardi di dollari per diffondere disinformazione sul cambiamento climatico e ritardare la nostra transizione dai combustibili fossili".

Non solo, ma i cinque colossi petroliferi continuerebbero tutt'ora a nascondere le loro mire, dichiarandosi falsamente come aziende green.

La causa chiede che le compagnie petrolifere paghino la loro giusta quota per:

  • Gli sforzi di recupero dalle supertempeste e dagli incendi causati dal cambiamento climatico
  • Proteggere le persone dagli impatti sulla salute del caldo estremo
  • Gestire le scorte d'acqua in diminuzione in caso di siccità estrema
  • Fortificare le infrastrutture e le abitazioni contro l'innalzamento del livello del mare e le inondazioni costiere e interne

"Per oltre 50 anni, Big Oil ci ha mentito, nascondendo il fatto che da tempo sapeva quanto i combustibili fossili che producevano fossero pericolosi per il nostro pianeta. Sono stati decenni di danni e inganni. Incendi selvaggi che hanno spazzato via intere comunità, fumi tossici che hanno intasato la nostra aria, ondate di calore mortali, siccità da record che hanno prosciugato i nostri pozzi. I contribuenti californiani non dovrebbero pagare il conto. La California sta agendo per responsabilizzare i grandi inquinatori", ha detto il Governatore Newsom.

Negli ultimi due anni la California è stata al centro di numerosi disastri ambientali. Non stiamo parlando soltanto dello sversamento di 500mila litri di petrolio in mare nel 2021, ma anche degli effetti della crisi climatica che hanno minacciato l'esistenza del parco di Yosemite nel 2022, divorato dalle fiamme, e dell'uragano Hilary nel 2023.