
Hai presente la storia della cicala e della formica? Mentre la prima cantava, la seconda lavorava per accumulare provviste in vista dell'inverno. E alla fine l'animaletto più laborioso affrontava senza difficoltà i mesi più freddi. Ecco, secondo l'ultimo rapporto di Legambiente sull'Ecosistema urbano, è un po' come se l'Italia stesse vivendo una lunga estate, con città che si stanno preparando a quando arriverà il gelo e altre che pensano a cantare, invece di contrastare l'inquinamento.
Non credere che ritorni la differenza, che ormai è più uno stereotipo, fra Nord e Sud. Se fra le province più virtuose spiccano sia Mantova che Cosenza, fra quelle con più problemi ci sono Roma e Napoli, ma anche Piacenza. Milano ha invece lanciato la sua scalata verso le cime della sostenibilità ambientale, puntando soprattutto sull'efficienza della sua rete di mezzi pubblici. Parma invece si riconferma attenta all'ambiente: se già era prima in Italia secondo il rapporto di Euromobility, come ti avevamo raccontato, Legambiente le assegna la medaglia d'argento.
Legambiente, in collaborazione con Il Sole 24 Ore e Ispra, fra un'indagine approfondita delle performance ambientali delle città italiane e prende in esame addirittura 17 parametri. I più importanti sono trasporti, gestione dei rifiuti, risorse idriche e qualità dell'aria. L'immagine che ne esce è quella di un'Italia dove ognuno va per la sua strada, ma che pure può vantare risultati eccellenti.
Continua a mancare un piano comune, fatto di politiche e di investimenti che riorganizzino la nostra penisola verso un futuro più ecosostenibile. "Serve un governo delle città a livello nazionale – sottolinea Stefano Ciafani, presidente di Legambiente –Non bisogna rispolverare il ministero delle Aree urbane di 30 anni fa, quanto piuttosto una politica governativa trasversale sulla riconversione ecologica […] Su alcuni fronti le politiche ambientali nelle nostre città migliorano anche in modo inaspettato, come nel caso dei rifiuti e dell’economia circolare, su altri, ancora troppi, c’è molto da lavorare".
Per ora si procede a rilento. Dove manca il coraggio del sindaco o dell'amministrazione, mancano anche piani per contrastare inquinamento e cambiamento climatico e, quindi, a favore della salute degli abitanti.
Gli ultimi posti della classifica di Ecosistema urbano 2018 sono occupati da Catania e Agrigento. Ma basta alzare di poco lo sguardo per capire che la Sicilia non è l'unica regione che non si preoccupa dell'ambiente. Terz'ultima classificata è Massa, in Toscana, e Torino spicca per un record negativo: dopo essere stata fra le eccellenze alla fine degli anni '90, è da oltre dieci anni che non raggiunge nemmeno la sufficienza. Le fa compagnia Roma, che dal 2010 non sembra riuscire a risollevarsi, nonostante un passato fra le prime 30 città green italiane.
Dal lato dei vincitori troviamo invece Mantova e Parma assieme a Bolzano, Treno e Cosenza. Sono le province dove si vive meglio e si respira aria più pulita. Ma non sono le sole di cui possiamo vantarci. A Monza e Macerata si fa molta attenzione ad evitare lo spreco di acqua, mentre a Udine ci sono tre scuole superiori che funzionano con il teleriscaldamento. Per non parlare poi della ciclopolitana e della bicipolitana, di cui avevamo già parlato e che sono partite da Pesaro per diffondersi in più di una regione: una mobilità che mette al centro pedoni e biciclette al posto delle macchine.
Quello che Legambiente vuole far notare è una nota di speranza per il nostro Paese: non si tratta di casi isolati, anche se ogni amministrazione deve far da sé, stiamo assistendo a un modo di vivere la città che cambia. E il motore di queste scelte è la voglia di vivere meglio e di respirare meglio.
Ecco le 30 città più sostenibili secondo Ecosistema urbano 2018. Puoi trovare la classifica completa sul sito di Legambiente.
Rimini, Piacenza e Ravenna fanno scende l'Emilia-Romagna per la quantità di rifiuti prodotta. A risollevare la regione, ci pensa Bologna, che grazie al trasporto pubblico si classifica fra le prime 10 città. E poi Parma, che ormai sembra essere una certezza di rispetto dell'ambiente. Dopo la mobilità, sembra che anche la gestione dei rifiuti raggiunga livelli da podio.
È fra le cinque province che fanno meglio la raccolta differenziata e su un massimo di 100 punti, ne totalizza 76. Solo due in meno rispetto a Mantova, la città più green del 2018. Soddisfatti naturalmente il sindaco, Federico Pizzarotti, e l'assessore alle Politiche di sostenibilità ambientale, Tiziana Benassi, che definisce il capoluogo di provincia emiliano come "un esempio di città resiliente e un modello di sviluppo sostenibile".
Milano è quella metropoli dove spesso i tetti delle case non sono visibili, perché avvolti dalla nebbia. E il più delle volte, quella nebbia è smog. Ma è anche una città che non accetta di restare indietro e che sta provando a diventare più vivibile a partire dalla mobilità. Tram, metropolitana, autobus e passanti ferroviari. Una fitta rete di mezzi pubblici che ti permette di lasciare l'automobile in garage e che, all'anno, trasporta quasi 500 passeggeri per abitante in un anno, contando anche i turisti. Meglio di così, solo Venezia.
Ma il vero primato è economico: i ricavi coprono il 40% dei servizi. Un sistema, insomma, che in buona parte si sostiene da solo e che fa schizzare la città della Madonnina dal 31esimo al 23esimo posto in un solo anno.
A incoraggiare l'abbandono dell'auto privata è stata sicuramente l'Area C, ampliata di recente, che ha ridotto il traffico nel centro e che a breve sarà accompagnata dall'Area B, dalla quale saranno esclusi i mezzi più inquinanti. Contemporaneamente sono aumentati anche i servizi di bike sharing e car sharing. L'ultimo poi include anche la possibilità di utilizzare macchine elettriche. La nebbia a Milano c'è ancora, ma piano piano sembra che inizi a diradarsi.