La gazza marina ritorna nel Golfo di Napoli: se ne erano perse le tracce da quasi cent’anni

Per la prima volta in quasi un secolo un ornitologo della Stazione Zoologica Anton Dohrn è riuscito ad avvistare sul lungomare di Mergellina un esemplare di gazza marina – per la scienza “Alca torda”. Gli ultimi due esemplari documentati erano stati abbattuti nel 1928.
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Martina Alfieri 24 Novembre 2022

Si può solo immaginare lo stupore dell’ornitologo che nei giorni scorsi, sul lungomare di Mergellina, ha potuto testimoniare la ricomparsa di una specie che non si vedeva da quelle parti da quasi un secolo. Erano infatti 94 anni che non veniva documentata la presenza della gazza marina nel golfo di Napoli.

La segnalazione è partita da un istruttore di vela che si è accorto di essere di fronte, curiosamente, a un uccello marino diverso da quelli che abitano comunemente quelle zone. A quel punto, l’ornitologo Rosario Balestrieri della Stazione Zoologica Anton Dohrn si è recato sul lungomare di Mergellina e ha confermato che, in effetti, la gazza marina era tornata.

La gazza marinaAlca torda – è un uccello acquatico che si trova tipicamente sulle coste settentrionali dell’Atlantico. Dall’aspetto che ricorda quello di una gazza ladra o, meglio, di un piccolo pinguino, la gazza marina è un’abile pescatrice, che si sposta sulla terraferma per nidificare tra le rocce.

Mentre in Liguria accade più di frequente che vengano osservati esemplari di gazza marina – quest’anno, con 15 avvistamenti, si parla di un vero e proprio boom -, l’avvistamento di Napoli rappresenta un fatto eccezionale, e una bella notizia per la biodiversità locale: le ultime due femmine attestate nella città partenopea erano state abbattute nel 1928.

Nonostante nel mondo la sopravvivenza della specie non sia oggi a rischio, è importante, come ricorda la Lipu, tutelare gli esemplari che si spingono fino al Mediterraneo per svernare: “La gazza marina è specie protetta, in quanto in Europa ha uno stato di conservazione sfavorevole a causa di sversamenti di petrolio in cui rimane imbrattata e la cattura in reti o altri attrezzi da pesca. Raccomandiamo, quindi, a pescatori e imbarcazioni che si imbattessero in questi particolari uccelli marini di starne distanti con le imbarcazioni e soprattutto con le attrezzature da pesca”.