La gentilezza fa bene. Lo dimostra il Kindness Test, indagine che ha coinvolto oltre 60mila persone

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
A compiere gesti di gentilezza non si sbaglia mai. Non solo genere benessere in chi li fa e in chi li riceve, ma donano anche conforto e sollievo. A evidenziarlo un’indagine condotta online che ha visto la partecipazione di oltre 60mila persone.
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Gaia Cortese 16 Aprile 2022

Essere gentili fa bene. E a dimostrarlo è un’ampia ricerca realizzata in collaborazione con la BBC Radio 4, da un gruppo di studiosi dell’University of Sussex, guidato dallo psicologo Robin Banerjee.

Lo studio è stato avviato nella seconda metà del 2021 e si è basato sul Kindness Test, un questionario online che ha coinvolto oltre 60mila persone. I partecipanti hanno quindi risposto ad una serie di domande inerenti il tema della gentilezza, del tipo: “Quali sono gli ostacoli a comportarsi in modo più gentile? La gentilezza è vista come una debolezza? In che modo la gentilezza è collegata alla compassione e all'empatia?".

Tra le prime evidenze dello studio è emerso che tre quarti degli intervistati hanno dichiarato di essere costantemente destinatari di gesti gentili da parte di amici e famigliari e che quasi la metà delle persone ricordava di averne ricevuto uno proprio il giorno precedente al test.

Dal test auto-compilato è anche emerso che nel momento in cui si è destinatari di un gesto di gentilezza viene anche percepita una chiara sensazione di benessere psicofisico. In verità, quando di mezzo c'è la gentilezza, i benefici sono percepiti sia da chi è l'autore dell'atto di gentilezza, sia da chi lo riceve. Altruismo e gratitudine generano un'energia positiva che, come vedremo, automaticamente dà origine a uno stato di benessere condiviso.

Essere gentili però non fa solo bene, ma risulta anche abbastanza semplice se si pone una minima attenzione ai bisogni degli altri. Nel momento in cui si attribuisce una stretta correlazione tra gentilezza e benessere, perché mai non si dovrebbe fare lo sforzo di provare ad essere più gentili?

Dallo studio inglese è anche emerso  che esiste una sorta di classifica dei luoghi in cui è più facile che si verifichino atti di gentilezza. La propria casa, nonostante le innumerevoli discussioni tra i membri della famiglia, è in cima all’elenco seguita dai luoghi di cura come per esempio gli ospedali, dal posto di lavoro, dai giardini e gli spazi verdi pubblici e dai negozi; in fondo alla classifica compaiono invece gli spazi virtuali online, la strada e i mezzi di trasporto pubblico. Proprio sui social diverse persone hanno dichiarato di essere state indotte ad essere meno gentili di quanto avrebbero voluto, e in effetti, non sorprende che sia emerso questo aspetto particolarmente evidente negli scambi di opinioni che si possono leggere su alcune bacheche virtuali.

Lo studio ha anche scoperto che a volte gesti gentili sono evitati perché mal interpretati, al punto da pensare che possano avere un doppio fine. L'ideale sarebbe provare a essere meno prevenuti e prendere un gesto di gentilezza per quello che è. Per i doppi fini c'è sempre tempo perché si svelino da soli.