
Superate le prime resistenze, provocate probabilmente da un certo disgusto iniziale, in un prossimo non lontano futuro potresti ritrovarti a mangiare, e forse anche a gradire, uno snack dal gusto non molto dissimile dalle comuni noccioline, ma a base di vermi trasformati in materia prima di consumo.
Sì perché l’Efsa, ossia l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha da poco dato il via libera ai prodotti alimentari derivati dalla larva gialla della farina (Tenebrio molitor), un insetto considerato a tutti gli effetti commestibile che può essere essiccato termicamente, intero o sotto forma di farina. Il Tenebrio molitor è composto da proteine, grassi e fibre, che ne fanno una fonte di cibo potenzialmente sostenibile e a basse emissioni.
Come ha sottolineato Coldiretti, secondo gli esperti il consumo della larva gialla della farina "non risulta svantaggioso dal punto di vista nutrizionale e non pone problemi di sicurezza alimentare anche se il Novel Food a base di Tenibrio molitor può indurre sensibilizzazione e reazioni allergiche alle proteine dell’insetto e può causare reazioni allergiche in soggetti con allergia ai crostacei e agli acari della polvere".
Difatti, portare in tavola insetti non è certo una novità: dalla pasta all’uovo artigianale ai grilli ai millepiedi cinesi arrostiti al forno, dalle tarantole arrostite del Laos ai vermi giganti della farina dalla Thailandia, a voler ben vedere gli esempi non mancano e fare gli schizzinosi pare un approccio poco moderno.
Il via libera al consumo di questi insetti da parte degli scienziati dell’Efsa arriva a seguito di una richiesta da parte della Micronutris, la prima azienda di produzione di insetti per alimenti in Francia. Un via libera che potrebbe estendere l'approvazione di questo insetto in tutta l'Unione Europea entro alcuni mesi.
Sempre Coldiretti, tuttavia, smorza gli entusiasmi, se così possono definirsi: secondo un'indagine condotta dalla stessa, la novità non piace al 54% degli italiani contrari a portare gli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e il 6% si astiene dal dare un giudizio. Approccio poco moderno o amore per la cucina tradizionale?