
La Liguria è la regione italiana con la maggiore varietà di piante e fiori, sia in termini di specie autoctone che di specie aliene.
L'ha confermato un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Plants, coordinato da Lorenzo Peruzzi dell'Università di Pisa, che ha analizzato i dati relativi alla presenza di piante vascolari (cioè quelle dotate di radici, fusto e foglie) in tutte le regioni italiane. I dati sono stati raccolti da diverse fonti, tra cui banche dati nazionali e regionali, pubblicazioni scientifiche e osservazioni dirette.
I risultati dello studio hanno mostrato che la Liguria ospita un totale di 3.527 specie di piante vascolari, su una superficie di soli 5.418 chilometri quadrati. Questo dato rappresenta una ricchezza floristica eccezionale, se si considera che la media nazionale è di 1.037 specie per 10.000 chilometri quadrati.
La ricchezza floristica della Liguria è dovuta a una serie di fattori, tra cui la sua posizione geografica, la varietà di habitat e la storia geologica. La regione è situata al confine tra Europa e Mediterraneo, e presenta un'ampia gamma di ambienti, dalle montagne alle coste, dalle foreste ai pascoli. La storia geologica della Liguria è inoltre caratterizzata da un'elevata attività tettonica, che ha contribuito a creare una varietà di paesaggi e habitat.
Oltre alla sua ricchezza floristica, la Liguria è anche una delle regioni italiane più colpite dalle specie aliene. Le specie aliene sono quelle che non sono originarie del territorio in cui si trovano, e che sono state introdotte dall'uomo. Queste specie possono avere un impatto negativo sull'ambiente e sulla biodiversità locale, competendo con le specie autoctone per le risorse.
Lo studio ha rilevato che la Liguria ospita un totale di 492 specie aliene di piante vascolari. Questo dato rappresenta il 32% della flora regionale. Le specie aliene più diffuse in Liguria sono l'acacia dealbata (cioè la celebre mimosa), l'ailanto (noto anche come albero del paradiso), l'agave americana (molto diffusa come pianta ornamentale) e l'oxalis pes-caprae (acetosella gialla).
I risultati dell'indagine di Peruzzi e colleghi forniscono una nuova visione della biodiversità vegetale in Italia. La Liguria emerge come una regione di grande importanza naturalistica, sia per la sua ricchezza floristica che per la sua vulnerabilità alle specie aliene.
Stando allo studio scientifico, le regioni italiane più ricche dal punto di vista floristico considerando l'intera flora sono:
Purtroppo c'è da notare che queste sono anche le regioni più ricche di flora aliena. Ci sono poi tre regioni di particolare interesse naturalistico:
Secondo i ricercatori “queste tre regioni presentano una ricchezza floristica nativa superiore alle aspettative, associata a una ricchezza floristica aliena inferiore alle aspettative”.
Al contrario, quattro regioni “mostrano potenziali problemi di conservazione gravi a causa delle invasioni biologiche, in quanto presentano una ricchezza floristica nativa inferiore alle aspettative, con una ricchezza floristica aliena superiore alle aspettative”. Sono le seguenti:
Fonte | Floristic Richness in a Mediterranean Hotspot: A Journey across Italy – Plants