La musica si può fare in maniera sostenibile: l’artista Maurizio Capone & BungtBangt si sfila dal Jova Beach Party

Maurizio Capone è da sempre un artista ecologista, la sua musica rispetta totalmente i principi di sostenibilità eppure ricorda a tutti che tutto è perfettibile e che si può sempre fare di meglio. Ultimamente ha scelto di non accettare l’invito di Jovanotti, che lo vedeva ospite insieme alla sua band al Jova Beach Party. Vediamo perché.
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Francesco Castagna 7 Settembre 2022

Non ci sono soltanto i grandi artisti del passato – come Battiato– a dare l'esempio su come fare musica in maniera sostenibile. Succede che anche nel panorama artistico presente ci siano alcuni cantanti che si rifiutino di partecipare a eventi con un grande impatto ambientale: il Jova Beach Party.

È il caso di Maurizio Capone, un artista che Ohga aveva già sentito in passato, nel 2021, per parlare di musica sostenibile e nuove fonti di suono, realizzate con materiali di recupero a partire dai rifiuti.

Abbiamo già affrontato gli impatti ambientali legati a grandi eventi come quelli organizzati da Jovanotti, a risentirne è soprattutto la vegetazione, la fauna locale e il paesaggio. Per approfondire le dinamiche legate all'inquinamento ambientale abbiamo sentito diverse organizzazioni, e oltre a queste voci abbiamo voluto raccogliere anche quella del WWF, che è partner del JBP da almeno due edizioni.

L'invito a unirsi alla manifestazione, che Jovanotti ha fatto ad altri artisti, fa sicuramente gola ai più e specialmente a quei gruppi minori che non sempre possono godere di una visibilità tale. Eppure c'è chi ha deciso di anteporre la fama all'etica, come Maurizio Capone, che in un post sui social ha spiegato le ragioni del rifiuto. "Avevamo dato la nostra disponibilità diversi mesi prima che si conoscessero le modalità di realizzazione dei concerti ma ad un certo punto è diventato impossibile per noi non porci la domanda che tantissimi ambientalisti si sono posti, cioè se portare decine di migliaia di persone sulle spiagge non crei un impatto estremamente dannoso sul luogo e, cosa poco sottolineata, anche dell’effetto sul mare che viene inevitabilmente inquinato semplicemente dalla presenza di tanta gente", scrive Capone, spiegando di non essere interessato alla polemica pro o contro l'evento.

La sua è una considerazione che, come tiene a specificare, viene dal cuore e che parte dal fatto che – a suo parere – tutto è perfettibile e l'organizzazione del JBP avrebbe dovuto ascoltare i consigli e i pareri delle associazioni e degli esperti in materia.  Pur essendo una manifestazione fatta con i relativi permessi autorizzativi, Capone spiega che le leggi non sono sempre a favore dell'ambiente e che molto spesso, come è successo in più occasioni, sono soggette alle influenze di lobby che hanno interessi personali.

La scelta quindi deve partire dai cittadini, dai singoli, che devono impegnarsi per scendere in campo per l'ambiente in prima linea e fare attenzione ai cambiamenti "che l'umanità sta imponendo al Pianeta".

L'artista ha poi spiegato che è possibile realizzare manifestazioni itineranti ecologiste, ricordando che nel 2009 lui e la sua band organizzarono il primo "eco party" all'Arenile di Bagnoli. All'evento parteciparono oltre cinquemila persone in presenza e due milioni online. Ma come si realizza un evento del genere? Semplice, spiega Capone nel post, "Oltre al grande concerto con ospiti nazionali ed internazionali, coinvolgemmo decine di attivisti e comuni cittadini nella pulizia della spiaggia di Bagnoli la cui spazzatura fu poi trasformata da Maurizio attraverso un workshop in strumenti musicali. Ci furono tavole rotonde su temi ecologici, decine di stand di artisti ed artigiani che creavano opere e prodotti con materiali riciclati, ci fu anche una sfilata di moda con abiti interamente realizzati con materiali di riciclo".

Come si può immaginare, però, eventi del genere sono meno attrattivi e ottengono purtroppo sempre pochi sponsor. L'augurio quindi è che le associazioni che hanno criticato il JBP possano coinvolgere musicisti del genere nei loro progetti futuri.