La pesca intensiva distrugge il Pianeta: l’appello di decine di scienziati all’Unione europea per rallentare questa attività

Oltre cinquanta scienziati hanno firmato un documento che verrà presentato al Commissario europeo per l’Ambiente e a tutti i ministri Ue per incentivare l’introduzione di un limite per le attività di pesca previste per il 2021 che favorisca il ripopolamento dei mari e la salute degli ecosistemi. Perché il mare è uno dei nostri più grandi alleati contro i cambiamenti climatici.
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Sara Del Dot 17 Giugno 2020

Oceani inquinati, oceani pieni di plastica, oceani ormai quasi incapaci di ospitare e proteggere i loro legittimi abitanti. La situazione in cui si trovano le distese d’acqua di tutto il Pianeta è notoriamente drammatica. Le superfici sono sporche, i fondali sono pieni di oggetti estranei, i flutti portano con sé vere e proprie trappole della morte in cui facilmente gli animali marini si imbattono rimanendovi vittime.

Ma c’è un altro problema, ben più silenzioso e invisibile, che sta portando al collasso gli ecosistemi acquatici. E paradossalmente si tratta della questione di cui forse siamo maggiormente responsabili. Si tratta della pesca intensiva, quel meccanismo di raccolta del pesce che non tiene conto della necessità degli stock ittici di riprodursi per non spopolare le zone di mare. Un sistema che raccoglie tutto, butta via tanto, spreca troppo e che presto potrebbe estrarre tutta la vita dal mare.

La pesca intensiva, anche detta sovrappesca, rappresenta uno dei principali problemi in cui il Pianeta sta incorrendo. Infatti, una corretta gestione dell’attività peschereccia, ponendola in linea con le necessità ambientali degli ecosistemi marini, rappresenterebbe un grande aiuto all’oceano per far fronte ai cambiamenti climatici. Per questo, è necessario porre un freno allo sfruttamento indiscriminato. Ed è necessario farlo dall’alto.

Così, sono oltre cinquanta gli scienziati esperti in scienze marine che hanno scelto di firmare una richiesta di intervento delle istituzioni europee per porre un freno alla sovrappesca ponendo dei limiti alla sua attività e indirizzandola verso una pratica più rispettosa delle necessità naturali.

I promotori dell’iniziativa stanno ancora cercando sostenitori. L’intenzione infatti è quella di presentare l’elenco finale dei firmatari al Commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca e tutti gli altri ministri Ue prima che siano decisi i limiti annuali di pesca previsti per il 2021.

La speranza è di porre un freno istituzionale a questo spopolamento sistemico per salvaguardare le popolazioni di pesci nel mondo, mantenendo gli ecosistemi marini in salute e favorendo gli oceani nella protezione dell’intero Pianeta dai cambiamenti climatici.