La plastica raccolta in mare diventa materiale per i sedili: la soluzione green scelta da Fiat

Sulle nuove 500 e Panda Hybrid i rivestimenti dei sedili sono realizzati con uno speciale filato che viene ricavato dalle parti in Pet dei rifiuti di plastica raccolti nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, lungo la costa basca.
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Federico Turrisi 21 Aprile 2020

Dal mare a dentro un'automobile: a pensarci, ha quasi dell'incredibile il viaggio che può compiere un rifiuto di plastica. Quello del marine litter, ossia dell'inquinamento marino legato alla presenza di rifiuti solidi (per lo più in materiale plastico, che impiega secoli per biodegradarsi), è un problema sotto gli occhi di tutti. Alcune case automobilistiche hanno voluto dare il loro contributo, decidendo di puntare su materiali plastici riciclati per i rivestimenti degli interni delle proprie vetture. Se ricordi, era il caso della nuova Audi A3.

Anche Fiat è scesa in campo. Il marchio italiano ha scelto di usare per i rivestimenti dei sedili delle nuove 500 e Panda Hybrid un particolare filato, Seaqual Yarn, ricavato dai rifiuti in Pet raccolti in mare. Il materiale plastico riciclato viene ottenuto attraverso una procedura certificata dalla Seaqual Iniziative, un’organizzazione no-profit spagnola, che si è posta l’obiettivo di ripulire il mare dalla plastica e allo stesso tempo favorire un modello di economia circolare.

Il materiale plastico riciclato si ottiene tramite una procedura certificata dalla Seaqual Iniziative

Più nel dettaglio, i rifiuti vengono raccolti nel Mediterraneo e sulla costa basca dell’Atlantico per poi essere selezionati nelle piattaforme di raccolta. Le parti in Pet vengono lavate e trasformate in granuli che vengono poi mischiati con altri frammenti di rifiuti in materiale plastico. Il composto che si ottiene viene infine scaldato e processato per creare il filato. Ora è pronto per diventare un tessuto e per rivestire i sedili di un'automobile. Insomma, non è la prima volta che te lo diciamo: i rifiuti non sono semplici scarti, ma molto spesso hanno un valore che aspetta solo di essere sfruttato.