La sesta estinzione di massa va sempre più veloce: le specie scompaiono ad un ritmo 1000 volte superiore a quello naturale

Il WWF ha pubblicato un nuovo report che mette in relazione il sempre più alto tasso di estinzione con la distruzione degli habitat naturali causata dall’uomo, che rischia di mandare il pianeta “in rosso”. E anche il cambiamento climatico aggrava la situazione, colpendo il 47% dei mammiferi terrestri.
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Martina Alfieri 17 Novembre 2021

Se l’estinzione è un processo naturale, il pianeta non aveva mai assistito a una perdita di biodiversità così rapida nella sua storia. Il nuovo report del WWF “Estinzioni: non mandiamo il pianeta in rosso” ci mostra chiaramente che siamo nel bel mezzo della sesta estinzione di massa.

Ci stiamo prendendo il pianeta. Secondo il report IPBES (2019), oltre un terzo della superficie terrestre e quasi il 75% dell’acqua dolce sono ora destinate alla produzione agricola o agli allevamenti di bestiame. A causa di questo sfruttamento, circa 1 milione di specie animali e vegetali rischierebbero l’estinzione. Come sottolinea il WWF, la IUCN, ente che stila la Lista rossa delle specie minacciate, stima che il tasso di estinzione attuale sia 1000 volte superiore al tasso di estinzione naturale. Mentre normalmente ci si aspettano da 1 a 10 estinzioni all’anno, solo nell’ultimo decennio sono almeno 160 le specie scomparse.

Tra le cause della crescita nel numero di estinzioni, il WWF indica in particolare la deforestazione, gli incendi, il cambiamento climatico, il bracconaggio, l’inquinamento da plastica e l’utilizzo dei pesticidi. Tutti fenomeni correlati all’invasività delle attività umane.

Non esiste più alcun luogo sicuro per le specie selvatiche sul pianeta: il simbolo di quanto la natura più remota e selvaggia sia stata ‘raggiunta’ dagli effetti della nostra insostenibilità”, commenta il WWF.

Tra le specie più note a essere messe a rischio in questi ultimi anni, ci sono anche l’orso polare e il koala. Gli habitat dei due animali sono infatti tra quelli che più si sono modificati nel tempo. Un'altra grave perdita riguarda poi gli insetti: secondo la IUCN, più del 40% delle specie di impollinatori invertebrati rischia di scomparire, e in Europa quasi la metà degli insetti è in grave declino.

Per portare avanti la sua attività di conservazione e tutela delle specie in pericolo, il WWF ha lanciato anche quest’anno la campagna “A Natale mettici il cuore”, che permette di adottare simbolicamente un animale a rischio.