La siccità in Amazzonia ha fatto emergere incisioni rupestri di duemila anni fa

Incisioni rupestri millenarie sono riemerse nel Rio Negro per via della siccità in Amazzonia. Le opere d’arte, che raffigurano animali, volti umani e altre forme, sono un importante testimonianza del passato delle culture indigene, ma anche un segnale della gravità della siccità in atto.
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Roberto Russo 1 Novembre 2023

La grave siccità che sta interessando l'Amazzonia, in particolare la zona di Manaus, ha fatto emergere alcune incisioni rupestri che risalgono a un periodo compreso tra mille e duemila anni fa.

I petroglifi (così si chiamano tecnicamente queste incisioni), sono stati trovati a Ponta das Lajes, area archeologica a est di Manaus, vicino alla confluenza del Rio delle Amazzoni e del Rio Negro. Le incisioni raffigurano visi umani, animali, volti antropomorfi e altre forme. Alcune lastre presentano anche scanalature che potrebbero essere servite per affilare attrezzi.

L'archeologo Jaime de Santana Oliveira, dell'Istituto del patrimonio storico e artistico nazionale (IPHAN), ha dichiarato che le incisioni sono state viste per la prima volta nel 2010, ma che quest'anno, per via della siccità più grave, con il Rio Negro che è sceso di 15 metri da luglio, sono state esposte vaste distese di rocce con nuove opere. “Questa volta non abbiamo trovato solo altre incisioni, ma la scultura di un volto umano incisa nella roccia”, ha detto Oliveira.

L'emergere delle incisioni rupestri a Ponta das Lajes è un'importante testimonianza del passato dell'Amazzonia e della sua ricca cultura indigena. Tuttavia, è anche un monito sulle conseguenze del cambiamento climatico, che sta mettendo a rischio il patrimonio naturale e culturale di questa regione.

Il futuro dell'Amazzonia

La siccità in Amazzonia è un evento preoccupante che evidenzia i rischi legati ai cambiamenti climatici. Per approfondire ti consigliamo di leggere l'intervista che abbiamo fatto a Isacco Turina, ricercatore dell'Università di Bologna, che sta seguendo progetti proprio nelle zone in cui sono stati ritrovati questi petroglifi.

L'aumento delle temperature e la riduzione delle precipitazioni stanno mettendo a dura prova la foresta pluviale, che è un importante polmone verde per il pianeta.

La deforestazione è un altro fattore che sta contribuendo a peggiorare la situazione. Secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale del Brasile (INPE), nel 2023 sono stati deforestati 16.557 chilometri quadrati di foresta amazzonica, un aumento del 22% rispetto al 2022.

I cambiamenti climatici e la deforestazione stanno minacciando l'Amazzonia e il suo prezioso ecosistema. È necessario un intervento urgente per proteggere la foresta pluviale e garantire il suo futuro.