
La Sicilia, con il suo clima mediterraneo e le sue estati calde e secche, è sempre stata vulnerabile alla siccità, ma mai come nel 2024. Infatti quel che sta accadendo quest'anno nella Regione a statuto speciale non ha precedenti negli ultimi 100 anni di storia. Da lunedì 22 luglio 2024 inizieranno anche i razionamenti d'acqua a Palermo.
Per far fronte alla crisi, il razionamento dell'acqua è diventato una realtà già in inverno e in molte parti dell'isola. Circa 160 Comuni sui 391 presenti nell'isola hanno aderito alla scelta di procedere con il "miglioramento della quantità idrica". Questo significa che l'acqua viene fornita per alcune ore al giorno o in determinati giorni della settimana, a seconda della gravità della situazione nelle diverse aree. Il razionamento ha lo scopo di assicurare che l'acqua sia disponibile per usi essenziali come bere, cucinare e igiene personale.
Inoltre i dati della Regione Sicilia parlano chiaro: in 12 mesi si sono persi 261 milioni di metri cubi, e ci sono bacini dove il riempimento è sotto del 90%.
La siccità in Sicilia è il risultato di una combinazione di fattori naturali e antropici.
Lo stato d'emergenza in Sicilia: le soluzioni
Il Consiglio dei Ministri, già nel mese di Maggio aveva dichiarato lo Stato d'emergenza nella Regione così che si possano garantire altri investimenti per migliorare la situazione.
Attualmente le soluzioni per riuscire a far fronte a questa siccità non si limitano al solo razionamento, ma anche al miglioramento delle infrastrutture. L'obiettivo è migliorare le infrastrutture esistenti, come dighe e reti idriche, per ridurre le perdite e migliorare l'efficienza. L'altra soluzione è quella della desalinizzazione, ovvero dell'installazione di impianti di desalinizzazione per convertire l'acqua di mare in acqua dolce.
Sul territorio il Dipartimento dell'Agricoltura della Regione siciliana indica di incentivare maggiormente la raccolta delle acque piovane, oltre al relativo stoccaggio. E infine l'ultima soluzione è più un cambio di metodo della coltivazione. Infatti l'intenzione è anche quella di promuovere dove è poissibile pratiche agricole, come la coltura idroponica, che riducano il consumo di acqua.