La storia degli animali domestici: sai chi fu il primo a cercare un compagno nell’uomo?

Forse lo potrai già immaginare, ma l’incontro tra uomo e animale non è avvenuto nel modo in forse hai sempre creduto. È stato infatti il secondo ad avvicinarsi al primo, attratto dall’idea di avere sempre del cibo a disposizione e di non dover più soffrire il freddo in inverno. In ogni caso, si tratta di un legame che dura da oltre 12mila anni.
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Giulia Dallagiovanna 14 Ottobre 2019

Il cane non è solo il migliore amico dell'uomo, è anche il più antico. Un rapporto che dura da oltre 12mila anni e che testimonia come l'essere umano abbia sempre avuto bisogno di animali da compagnia, e loro di un compagno a due zampe. All'inizio forse i motivi erano soprattutto pratici: avere un alleato durate la caccia per procurarsi il cibo, tenere lontani i predatori dalla propria capanna, liberare la casa dai topi. Poi, piano piano, il legame è diventato affettivo e oggi, se ne possiedi uno, sarà diventato a tutti gli effetti parte della tua famiglia.

Tantissimi anni fa, però, non si cercò solo di addomesticare il cane, ma anche diversi altri animali, alcuni dei quali insospettabili, come le gazzelle o le antilopi. Invece i conigli nella gabbietta, che oggi ti sembreranno assolutamente normali, sono in realtà una novità piuttosto moderna. Proviamo allora a ripercorrere insieme questa lunga storia d'amicizia.

L'uomo e il cane: insieme da 12mila anni

Si è avvicinato piano piano, quando poteva ancora considerarsi un lupo. Aveva capito che in quelle capanne, o grotte, dove vivevano queste scimmie particolarmente evolute, trovare il cibo era più facile. E allora valeva la pena di non attaccare un'altra specie, se ogni giorno ti faceva trovare carne fresca e un fuoco per riscaldarsi durante l'inverno. Inizia così l'amicizia tra cane ed essere umano, perché avevano bisogno l'uno dell'altro.

Il lupo che sceglie di non vivere più nel branco, però, piano piano cambia. E la sua evoluzione lo porta a essere più docile, a vedere l'uomo come il maschio alfa e a capire che contro di lui non potrà mai dirigere le proprie zanne. Diventano compagni di caccia, con il cane che spinge le prede verso le trappole costruite dall'essere umano, e di difesa, perché se vivi nella savana o in mezzo alla foresta, non puoi certo aspettarti di trascorrere una notte tranquilla.

Ma la convivenza porta a dipendere sempre di più l'uno dall'altro, a creare un legame sempre più stretto e a modificare la psicologia di entrambi. Uomo e cane iniziano a capirsi e, anche se per lungo tempo le famiglie nobili hanno utilizzato feroci molossi soprattutto per fare da guardia alle loro proprietà, la loro intesa supera il bisogno concreto e si fa più affettiva. Oggi un cane d'appartamento ha definitivamente perso il concetto di maschio alfa e capo branco: tu sei il suo amico e lui soffrirà e gioirà con te, proprio come tu farai con lui.

Il gatto, un animale non ancora addomesticato

Il gatto si è avvicinato all'essere umano per una necessità soprattutto sua. E a sentire i racconti di chi ne possiede uno, sembra anche che si sia rimasto per una necessità sua. L'incontro avviene circa 4.500 anni fa, millenni dopo rispetto al cane. Per diverso tempo si è pensato che i primi ad accoglierli in casa propria fossero stati gli antichi Egizi. In realtà, è probabile che questo legame nacque in India: sembra addirittura che in alcune zone del Paese tutti dovessero avere un gatto, pena una vita dominata dalla sfortuna.

In ogni caso, il Felis Silvestris, progenitore di tutte le varie razze che esistono oggi in giro per il mondo, fu accettato dagli esseri umani perché cacciava i topi dalla casa e aiutava gli uomini durante la caccia agli uccelli: correndo, li spaventava e li faceva alzare in volo, in modo che diventassero bersagli meglio visibili.

Le sue dimensioni erano più grandi rispetto a quelle che ha oggi, così, dopo aver capito che rimanere al fresco in una casa, con cibo e acqua sempre a disposizione, era decisamente meglio che doversela cavare da soli, piano piano si è evoluto ed è diventato più piccolo. Oggi può tranquillamente vivere nel tuo appartamento, buttare a terra tutti i tuoi soprammobili e rovinarti il divano mentre si fa le unghie. Insomma, è perfettamente integrato.

Gli altri animali domestici

Forse non furono i primi ad accogliere animali in casa, ma gli antichi Egizi furono sicuramente tra i popoli che si occuparono maggiormente di addomesticarli. Volatili da cortile, come oche, anatre e galline, allevate già dai Persiani, divennero una presenza fissa. E poi gli asini, l'Equus asinus africanus, utilizzati come animali da trasporto ben prima di cavalli e cammelli, che affiancavano le carovane lungo la strada dal Sinai alla Nubia. E naturalmente i bovini, le pecore, le capre e i maiali, concepiti sia come fonte di cibo che come aiuto per il lavoro nei campi.

Si potrebbe dire che il popolo dei Faraoni fallì solo nei confronti di antilopi e gazzelle che, catturare grazie all'aiuto dei cani levrieri, chiamati chesem, proprio non ne vollero sapere di rimanere a vivere a fianco degli esseri umani. Ci riuscirono invece con le scimmie. In particolare, i babbuini, che venivano allevati e cresciuti soprattutto nei templi, come mostrano i geroglifici e le rappresentazioni dell'epoca.

La storia del legame fra uomo e animale è, come hai potuto vedere, davvero lunga. Forse perché anche l'essere umano è, e rimane pur sempre, un animale. Le specie che nei millenni sono state addomesticate, si sono evolute e adattate alla nuova situazione tanto che ora, forse, sarebbe piuttosto complicato per loro tornare a vivere nell'ambiente selvatico. Ma se mucche e maiali non sono ancora considerati animali da affezione, o comunque non da tutti, per quanto riguarda cani, gatti e tutti quelli che vengono accolti tra le mura di casa, il dubbio si è dissolto da tempo. E l'aspetto più interessante è proprio questo: anche la loro psicologia si è modificata, portandoli sempre di più a essere tuoi amici invece che creature sottomesse alla tua volontà.