Lo scorso 26 febbraio la squadra di soccorso del Rhino Orphanage ha tratto in salvo una femmina di rinoceronte di appena 6 mesi. La sua mamma era stata da poco uccisa dai bracconieri ed Annie, così è stata chiamata la piccola dai suoi soccorritori, era evidentemente scossa e spaventata, mentre disperatamente reclamava la presenza della mamma.
Trasportata all'orfanotrofio, le prime 48 di Annie sono state molto dure. La piccola è sempre stata irrequieta, in preda a dei veri e propri attacchi di ansia. Non solo. A farla soffrire erano i continui crampi accusati al ventre, spasmi dovuti con ogni probabilità ad un attacco di colite.
Nonostante i sedativi e gli antidolorifici somministrati dal personale del Rhino Orphanage, Annie non è mai riuscita a dormire per più di venti minuti consecutivi, obbligando gli assistenti e i volontari a trascorrere con lei tutta la notte in modo da impedirle di gettarsi con violenza a terra o contro le pareti a causa del dolore al ventre.
Le cure di Annie sono iniziate con una reidratazione e, in seguito ad una visita del veterinario e ad un esame rettale, le è stata trovata una notevole quantità di sabbia nelle feci, la possibile spiegazione ai crampi e agli spasmi sofferti dalla piccola di rinoceronte fino a quel momento.
A darle problemi non sono stati tuttavia solo i crampi intestinali, ma anche i suoi occhi, congestionati e all’apparenza opacizzati. Dopo la visita di un medico specialistica, le sono state riscontrate diverse ulcere che nei casi più gravi possono anche portare alla cecità. A causa del farmaco che le è stato successivamente somministrato, e che dilata le pupille, Annie è stata tenuta bendata per non essere infastidita dalla luce e per essere tenuta lontana dalla polvere. in modo da evitare ulteriori infiammazioni.
In queste lunghe settimane, in cui le notti si sono confuse con il giorno, perché nessuno è riuscito a dormire a causa dell’irrequietezza di Annie, al suo fianco si sono alternate instancabilmente Yolande, Janie, Leandi, Sarah e Larize, le volontarie del Rhino Orphanage che sono diventate le sue nuove mamme, offrendole nutrimento, carezze e anche un "atterraggio" morbido ogni volta che Annie si agitava e cadeva al suolo o sbatteva contro le pareti del suo rifugio.
Con Annie, tuttavia, sembra non ci sia possibilità di annoiarsi: assistenti e volontari hanno dedotto che parte della sua irrequietezza possa avere origine da una certa paura del buio. Migliorate le sue condizioni di salute, infatti, Annie è riuscita a dormire serenamente solo con la luce tenuta accesa e ben rannicchiata vicino ad una delle sue mamme umane.
Lo scorso 5 marzo, il veterinario dell’orfanotrofio ha nuovamente visitato la piccola Annie e ha trovato le ulcere dei suoi occhi ridotte del 50 per cento. Nel frattempo, anche le condizioni di salute dell’intestino della baby rinoceronte sono migliorate: Annie è passata dal bere solo latte a mangiare l’erba tagliata, cosa che prima non aveva mai fatto. L'obiettivo rimane quello di restituire Annie alla libertà, non appena sarà possibile .