La zuppa contro “I girasoli” di Van Gogh è una falsa notizia con la quale state dando ragione agli ambientalisti

Cosa c’è che non va in una società che vede il male in una notizia montata e non in un mondo sempre più inquinato e a rischio? Tutto.
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Francesco Castagna 19 Ottobre 2022

"Non è in questo modo che cambiano le cose", e poi le cose cambiano.

Nell'arco degli ultimi mesi una serie di azioni di protesta hanno scandalizzato l'opinione pubblica italiana e internazionale. Gli ambientalisti, da sempre scesi in piazza per tenere alta l'attenzione sulla crisi climatica, sono finiti al centro delle critiche per aver gettato una zuppa di pomodoro Heinz contro il famoso quadro "I girasoli" di Vincent Van Gogh, esposto alla National Gallery di Londra.

"L'arte vale più della vita? Più del cibo? Più della giustizia?", hanno chiesto al pubblico che si trovava lì in quel momento gli attivisti di "Just stop oil". L'organizzazione che chiede da tempo ai governi di non rinnovare tutte le nuove licenze e concessioni per l'esplorazione, lo sviluppo e la produzione di combustibili fossili nel Regno Unito. Quello alla National Gallery di Londra è un gesto che voleva sensibilizzare i cittadini sull'aumento vertiginoso dei prezzi del petrolio e del gas, il che equivarrà per milioni di famiglie britanniche a non potersi permettere nemmeno più di riscaldare una lattina di zuppa quest'inverno.

Ma è il gesto a essere scandalizzante. Un atto compiuto consapevolmente in presenza di un vetro, che non ha in alcun modo rovinato il dipinto. L'opinione pubblica rimane sconvolta dalle proteste. Non la sconvolge, invece, l'inquinamento prodotto ogni giorno da aziende e multinazionali. E nemmeno i profitti che ne derivano. Le critiche sui social e sui mezzi di informazione sono il tipico caso del "giudizio verso gli altri", la "morale", il "moderatismo", secondo cui gli attivisti ambientali dovrebbero imparare a vivere all'interno di modelli, di schemi imposti dalla società. Ciò che è diverso ci spaventa sempre, ciò che è lontano dalle nostre abitudini mette in crisi le nostre strutture cognitive.

Ci sentiamo di dire che l'intento dei due ragazzi non era quello di danneggiare il quadro – che infatti ha un vetro di protezione – ma far capire al grande pubblico come la falsa notizia della distruzione di un'opera d'arte faccia parlare più delle azioni di distruzione quotidiane dell'ambiente. E infatti ci sono riusciti, gli state dando ragione.

Ancora una volta, è bene essere chiari su questo: non esiste niente di rivoluzionario che avvenga all'interno dei modelli comportamentali a cui siamo abituati. Negli ultimi anni, l'attivismo ambientale ha risvegliato le coscienze della società occidentale. A dirlo non siamo noi, ma i numerosi sondaggi che dimostrano come le azioni di Extinction Rebellio, dei Fridays for future e altri movimenti abbiano contribuito fortemente a modificare i nostri stili di vita: circa il 60% dei cittadini europei ora è più attento alla crisi climatica e alle questioni legate alla sostenibilità ambientale.

La frase che più abbiamo sentito in questi giorni è "Non è in questo modo che si cambiano le cose". In realtà a noi fa un po' sorridere perché si tratta di una delle convinzioni più smentite in tutta la storia di cui abbiamo memoria. Lo dicevano per i movimenti di protesta dei Black Lives Matter, lo hanno fatto per i Me Too e in passato per tutti i movimenti rivoluzionari.

Sempre più persone cominciano a rendersi conto di quanto sia importante agire contro la crisi climatica. Proprio a Parigi giovani atleti che fanno parkour e agili attivisti si muovono di notte come supereroi per spegnere le luci che i negozi lasciano accese tutta la notte. A Londra invece sono stati migliaia i sostenitori che hanno bloccato quattro ponti sul Tamigi. In Italia le azioni di protesta vengono portate avanti in maniera massiccia dai Fridays for Future, che sono riusciti a coinvolgere centinaia e centinaia di studenti.

Gli Extinction Rebellion hanno portato in tutte le piazze italiane messaggi di condanna nei confronti dei governi che ignorano il riscaldamento globale e contro le multinazionali che non pagano per i loro danni. La costola italiana degli XR, Ultima Generazione, ha ottenuto colloqui con le maggiori figure politiche nel corso della campagna elettorale che si è conclusa il 25 settembre.

A loro va comunque il nostro monito: il servizio pubblico è importante, ma non si deve passare dall'altra parte, dalla parte del torto. Nei giorni scorsi si è verificato un episodio in cui Ultima Generazione ha opposto resistenza a un medico che si stava recando a lavoro. Da questi gesti noi ci dissociamo, abbiamo grande rispetto per il servizio sanitario e riteniamo che ogni professionista medico debba essere assolutamente reperibile per qualsiasi esigenza.

La verità è che viviamo in un mondo troppo interconnesso per pensare che queste cose non ci riguardino. Abbiamo bisogno puntualmente di gesti come questi per capire che in realtà stiamo facendo molto poco, se non nulla, per salvaguardare il nostro Pianeta. Siamo tutti presi dai nostri impegni, siamo tutti puntualmente occupati nel fare altro, non abbiamo voglia, non ci sentiamo all'altezza.

Ma allora cosa abbiamo da criticare a chi si mette in prima linea a condurre queste battaglie, giocando un ruolo importante anche per noi?

In questi anni i governi internazionali hanno firmato diversi accordi e puntualmente non sono riusciti a rispettarli nel nome della produttività e dell'interesse delle grandi aziende. Lo hanno fatto con gli accordi di Parigi, con la Cop26 di Glasgow e molto probabilmente ritratteranno anche la promessa di fornire un fondo per i Paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, in vista della Cop27 in Egitto.

Agli attivisti ambientali diciamo: non vi preoccupate, cambiare le società -come sapete bene- è tutto un gioco-forza, non dategliela vinta. Continuate a sensibilizzare e a mantenere alta l'attenzione sul tema, è nel silenzio infatti che le grandi aziende si sentono libere di inquinare, di occupare nuovo suolo e di continuare a estrarre gas, rovinando gli habitat in ogni punto del mondo. Continuate a osservare il mondo che vi circonda e a conservare la vostra critica.

D'altronde, lo stesso Van Gogh nel corso della sua vita si è sporcato le mani con la vernice, per connettere la propria anima con il mondo esterno.

Il mio interesse per il giornalismo nasce dalla voglia di approfondire tutto ciò che oggi giorno accade sempre più velocemente. Unisco altro…