L’acqua della Lombardia é piena di glifosato: i livelli sono migliaia di volte sopra la soglia consentita

Il noto erbicida, impiegato soprattutto nell’agricoltura intensiva, è presente nelle acque della Lombardi in modo allarmante: i livelli registrati superano anche di migliaia di volte le soglie consentite dalla legge. Un problema da non sottovalutare per la salute delle persone e dalla biodiversità.
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Martina Alfieri 26 Maggio 2023

Il glifosato è tra le sostante chimiche utilizzate in agricoltura più contestate, a causa degli effetti negativi che provoca sulla biodiversità. Secondo un nuovo studio condotto dall’Università di Milano e da Irsa/Cnr, oggi in Lombardia i livelli di glifosato nell’acqua sono fuori controllo. Nei campioni raccolti nel reticolo idrico secondario e terziario – cioè corsi d’acqua come i canali, meno soggetti a controlli regolari – le concentrazioni di glifosato superano anche di migliaia di volte le soglie stabilite dalla legge.

Si tratta di risultati allarmanti: il glifosato è un potente erbicida, sfruttato per ripulire i campi coltivati da piante infestanti. Il suo utilizzo, però, ha conseguenze anche sulla vita degli insetti, degli uccelli, e dei pesci che indirettamente vi entrano in contatto.

La situazione in Lombardia

La condizione delle acque lombarde – dalla provincia di Novara a quella di Cremona, ma anche a Pavia, Milano, Lodi, e Bergamo – desta preoccupazione anche per la salute umana. La nostra produzione di cibo, infatti, dipende interamente dall’acqua: se l’acqua è contaminata, tutta la catena alimentare rischia di essere compromessa.

La tossicità acuta del glifosato per l’uomo è relativamente bassa, ma a causa della sua vastissima diffusione, oltre alle esposizioni professionali è divenuto necessario considerare le conseguenze a lungo termine, relativi alla potenziale cancerogenicità, alla dannosità per cellule ed embrioni, alle interferenze con il sistema ormonale”, spiega Legambiente.

In Italia, il glifosato rappresenterebbe l’erbicida più utilizzato in assoluto (costituisce il 52% del totale). Essendo la Pianura Padana un territorio ricco di imprese agricole, è facile immaginare come qui, più che altrove, pesticidi ed erbicidi siano ormai molto diffusi.

Nel corso di questa campagna sono stati riscontrati valori eccedenti il limite imposto, che è pari a 0,1 microgrammo/L, fino a livelli di alcune centinaia di microgrammi/L, con superamento del valore soglia di migliaia di volte: si tratta di valori che determinano inevitabilmente effetti tossici sulle comunità viventi nei corpi idrici, come abbiamo potuto verificare con prove effettuate sia su piante acquatiche che sulla microfauna planctonica”, commenta Fabrizio Stefani, di Irsa/Cnr.

I dubbi sul glifosato

Nonostante nel 2022 l'Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) abbia stabilito che  – pur provocando "gravi danni agli occhi" ed essendo "tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata"il glifosato non può essere classificato come cancerogeno, ci sono ancora molte voci discordanti e toccherà all' Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), a luglio 2023, giungere a una valutazione definitiva di questo erbicida.

Di recente, però, diversi studi hanno confermato come il glifosato sia davvero dannoso per gli insetti impollinatori, preziosi alleati dei nostri ecosistemi. È stato ad esempio dimostrato che il potente erbicida può inibire la capacità delle api di regolare la temperatura dell’alveare, portando alla morte delle larve.