L’acqua in bottiglia e il devastante impatto ambientale di tutta la sua filiera

Uno studio del Barcelona institute for global health ha stimato che se tutti bevessero acqua in plastica l’impatto sulle risorse naturali sarebbe 3.500 volte superiore rispetto a uno scenario in cui tutti bevono quella del rubinetto.
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Gianluca Cedolin 6 Agosto 2021

Come ti abbiamo raccontato qualche mese fa, l'Italia è il terzo paese per consumo di acqua in bottiglia dopo Messico e Thailandia, nonostante la potabilità certificata della nostra acqua di rubinetto. Un'abitudine difficile da scalfire, dovuta soprattutto alla comunicazione insistente da parte dei produttori di acqua in bottiglia, che non smettono di presentarcene i benefici. Oltre al fatto che l'acqua in rubinetto in Italia e in Europa è buona e bevibile, c'è una cosa che spesso viene trascurata: l'enorme danno ambientale causato dalle bottiglie di plastica, non solo quando si disperdono nell'ambiente e nel mare, ma in tutta la loro filiera. Un danno che, sebbene possa non sembrarci così evidente, paghiamo anche noi.

Un recente studio del Barcelona institute for global health (ISGlobal) ha analizzato l'impatto dell'acqua in bottiglia nel capoluogo catalano, prendendo in considerazione tutto il ciclo di vita, quindi l'estrazione delle materie prime per creare la plastica, la produzione, il trasporto, la distribuzione, l'utilizzo e infine lo smaltimento. Il risultato è prevedibile eppure sconcertante: l'acqua in bottiglia ha un impatto sulle risorse naturali 3.500 volte superiore a quello dell'acqua del rubinetto. Ragionandoci, non è difficile da credere, se pensiamo al petrolio necessario per produrre la plastica (1,5 milioni di barili solo negli Stati Uniti), ai combustibili fossili bruciati dalle fabbriche e in fase di trasporto, all'enorme problema per la biodiversità terrestre e marina che la dispersione nell'ambiente delle bottiglie genera.

Se tutti a Barcellona bevessero acqua in bottiglia, bisognerebbe spendere 70 milioni di euro all'anno per l'estrazione di materie prime, e ogni anno perderemmo 1,43 specie animali (e stiamo parlando solo di una città con meno di 2 milioni di abitanti). L'impatto sugli ecosistemi rispetto al caso in cui tutta la gente bevesse acqua di rubinetto sarebbe 1.400 volte superiore e il costo delle risorse, come detto, addirittura 3.500 volte.

Europa Today ha riportato le parole della ricercatrice Cristina Villanueva, la ricercatrice principale autrice dello studio: «Dovremmo avere più campagne educative per sensibilizzare il pubblico sul fatto che i benefici per la salute derivanti dal bere acqua in bottiglia sono minori rispetto agli impatti ambientali. Dobbiamo migliorare l'accesso all'acqua pubblica, alle fontane pubbliche, agli edifici pubblici dove puoi portare la tua bottiglia e non è necessario acquistarne una. Dobbiamo facilitare l'accesso all'acqua pubblica nelle strade pubbliche. Le persone si fidano dell'acqua in bottiglia perché gli inserzionisti hanno fatto un buon lavoro nel convincerle che è una buona opzione, quindi abbiamo bisogno dello stesso sforzo dall'altra parte».