Lago di Garda, giovane scompare dopo un tuffo: quali sono i pericoli del bagno nel lago?

Un ragazzo di 27 anni si è tuffato nel Lago di Garda e non è più riemerso. Si tratta di un altro sfortunato incidente dopo quelli recenti avvenuti a Brenzone, sulla sponda veronese del Garda, e sul lago di Iseo. Dall’inizio della stagione calda sono stati registrati oltre 30 decessi. Quali sono i pericoli nascosti nelle acque dei laghi?
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Kevin Ben Alì Zinati 4 Settembre 2023
* ultima modifica il 04/09/2023

È entrato in acqua e non è più tornato su. Una volta giunto a largo di Punta San Vigilio, si sarebbe tuffato dalla murata della nave su cui viaggiava per poi sparire dalla vista del gruppo di amici, rimasti attoniti e spaventati.

Quanto accaduto a un 27enne nel pomeriggio dello scorso 3 settembre, purtroppo, non è una novità per il Lago di Garda.

Pochi giorni fa, a Brenzone, sulla sponda veronese del lago, lo stesso destino è toccato a un sub, scomparso dopo essersi immerso in acqua per un’esplorazione subacquea.

Sul Lago d’Iseo invece sono partite le ricerche per una turista tedesca di 20 anni, che non è più rimessa dopo essere accidentalmente caduta dalla prua dell’imbarcazione su cui si trovava insieme ad altri coetanei dopo una manovra bruca e improvvisa.

I laghi lombardi non stanno vivendo una bella estate. Dall’inizio di questa stagione calda si sono già contati oltre 30 morti, soprattutto stranieri in vacanza.

Gli ammonimenti di genitori e nonni che probabilmente ti stanno risuonando in testa infatti sono tutti veritieri.

Sebbene possano apparire calme e sempre sicure, anche le acque dei laghi possono nascondere pericoli e insidie legati prevalentemente alle correnti e alla formazione di mulinelli, agli improvvisi cambiamenti di temperatura cui si va incontro immergendosi o alla profondità e alla torbidezza dei fondali.

I laghi infatti sono soggetti a spostamenti periodici di acqua da una parte all’altra del bacino (le cosiddette “sesse”) da cui si originano vortici anche molto potenti e pericolosi. Così come quelli prodotti dagli emissari e immissari del lago.

Vincenzo Giovine, geologo del Centro studi Consiglio nazionale Geologi, aveva spiegato all’AdnKronos che i pericoli possono anche dipendere dai moti ondosi innescati dal vento e dalla grande differenza di temperatura tra superficie e profondità.

L’acqua del lago infatti spesso è decisamente bassa ed entrandovi dopo diverse ore passate a una temperatura esterna molto elevata può esporre a uno shock termico che può provocare mancanza di sangue al cervello, perdita di coscienza e svenimenti in acqua. Condizioni, come puoi capire, rischiosissime e spesso mortali.

Devi tenere a mente poi che dietro questi casi si cronaca, purtroppo, c’è anche l’incapacità di chi si tuffa in acqua di nuotare. Secondo Fulvio Ferrara, esperto dell'Osservatorio nazionale annegamenti, istituito dal ministero della Salute nel 2017 per capire le dinamiche degli incidenti in acqua, si tratta spesso di giovani “che provengono da Paesi quali Africa e Asia, che non sanno nuotare e che non possono, per motivi economici, permettersi una giornata in uno stabilimento balneare. Farsi un tuffo nel fiume o nel lago è più alla loro portata. Ma sappiamo bene che nelle acque interne non c’è la sorveglianza e la vigilanza che troviamo nei lidi marini. Per questo motivo, quando succede l’incidente non è possibile intervenire per tempo”.  

Anche quando si entra in un lago, lo si percorre con un'imbarcazione o ci si immerge per esplorarne i fondali e i segreti serve mantenere sempre un altissimo livello di attenzione. E i comportamenti giusti: qui ti abbiamo fatto qualche esempio.

Fonte | Ats Brianza

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