Oltre duemila esemplari. Tanto grande è la popolazione di api nane asiatiche rosse che due ricercatori italiani del Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del Ministero dell’agricoltura hanno individuato a Malta.
Il ritrovamento di un alveare di questa particolare specie di api aliene invasive è un record. Originarie e tipiche del Sud-Est asiatico, prima d’ora non si era mai registrata la loro diffusione nel continente europeo.
La presenza di una colonia di Apis florea tuttavia rappresenta anche un pericolo – non per l’uomo, per fortuna, quando per gli ecosistemi e la biodiversità – e allo stesso tempo un’altra testimonianza di come la crisi climatica stia cambiando gli habitat di moltissime popolazioni di insetti, alterando quindi equilibri naturali, ecosistemi e, nel caso delle zanzare, incidenza di malattie.
L’ape nana asiatica rossa è una delle due specie di api da miele selvatiche tipiche delle zone dell’Asia sud-orientale. Ha dimensioni già ridotte rispetto alle api classiche api da miele a cui siamo abituati e si contraddistingue anche per l’abitudine a agglomerarsi in colonie più piccole.
Come giù successo con le zanzare, anche l’Apis florea ha esteso il priore raggi d’azione trovando dimora in luoghi dove prima era assai meno diffusa, come in Medio Oriente (Giordania e Israele su tutti) e in Africa nord-orientale.
Favorita dall’aumento delle temperature ha trovato nuovi habitat insomma in molte zone del mondo prima inospitali senza però riuscire mai a stabilirsi in maniera definitiva in Europa.
Solo nel 2022 ne furono ritrovate tracce a Genova, ma si trattava di una popolazione di api che aveva trovato casa su una nave proveniente dall’India e che era stata poi facilmente isolata.
Come ti accennavo prima, quest'ape non rappresenta un pericolo per l’uomo – nonostante siano dotate di un pungiglione sono molto comunque meno inclini ad attaccarlo – quanto piuttosto per la biodiversità dell’isola e di tutta l’area mediterranea.
Se le api nane asiatiche rosse trovassero dimora stabilmente a queste latitudini potrebbe entrare in competizione con le specie di api autoctone per la conquista di polline e nettare minacciandone seriamente la sopravvivenza. Sì, perché si tratta di specie già in difficoltà causa del massiccio uso di pesticidi e la perdita di habitat.
Le api non native, poi, possono essere portatrici di malattie e parassiti a cui le api locali non hanno sviluppato resistenza. Uno scenario che potrebbe avere effetti a catena sull'intero ecosistema visto che dalle api dipende la crescita di molte specie di piante.
Fonte | "Apis florea in Europe: first report of the dwarf honey bee in Malta" pubblicato sulla rivista Journal of Apicultural Research