L’arredo urbano che sfama i gatti randagi: a Brindisi arrivano le gattofioriere

Se in pieno centro di Brindisi dovessi incontrare delle inusuali strutture di legno con qualche gatto intorno, potresti esserti imbattuto in una gattofioriera. L’idea originale è del progetto pilota di una volontaria dell’ENPA che ha l’obiettivo di garantire ristoro di cibo ai gatti randagi della zona.
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Gaia Cortese 5 Agosto 2019

Oggetti di arredo urbano che hanno una duplice funzione. Portare un po’ di verde in città e offrire ristoro di cibo ai gatti randagi che vivono in città e battezzate, per questo motivo, gattofioriere. Siamo a Brindisi e l’idea è del progetto pilota “I felini di Puglia”, concordato con la Regione Puglia e con il patrocinio dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA).

Come si legge sulla pagina Facebook “I felini di Puglia” non è un’associazione animalista, ma un progetto avviato da una volontaria dell’Enpa che ha voluto dare identità ai gatti senza proprietario e a tutte quelle persone che se ne prendono cura ogni giorno.

Le strutture in legno sono state quindi realizzate dalla comunità Emmanuel di Villa Castelli con le donazioni raccolte attraverso un’operazione di crowfunding organizzata dal gruppo operativo “I felini di Brindisi”. Le gattofioriere ospitano nella parte superiore diverse varietà di piante, mentre in quella inferiore il cibo per i gatti.

Le prime due gattofioriere sono state installate da pochi giorni nel centro della città, rispettivamente in viale della Libertà nei pressi del Castello Svevo e in piazzetta Giacomo Alberioni sotto le mura. Sono questi, infatti, i punti più frequentati dalle colonie di gatti brindisini.

Il progetto pilota “I felini di Puglia” sta lavorando molto affinché le colonie feline siano censite regolarmente presso il Comune e l’ASL territoriale. Nel comune di Brindisi i gatti sono microchippati e sterilizzati come previsto dalla legge regionale 12/95 e dalla legge nazionale 281/91, ma sono ancora molti i comuni pugliesi che devono essere sensibilizzati relativamente alla problematica del randagismo.

Tra i suoi obiettivi, il progetto “I felini di Puglia”, infatti, vuole promuovere la sterilizzazione dei gatti comunali dove l’ASL non è operativa, distribuire delle gabbie trappole per il prelievo dei gatti affinché possano essere sterilizzati dall’ASL, proporre ai Comuni il rilascio dei "tesserini" ai curatori felini che hanno dichiarato di accudire i gatti comunali e naturalmente continuare a realizzare le gattofioriere per garantire sostentamento ai gatti e per evitare piattini e scodelline disseminati ad ogni angolo delle città in modo da migliorare le condizioni igienico-sanitarie e il decoro urbano.