
L'uomo aveva 59 anni, proveniva da Matera ed era affetto da alcune disabilità. Queste sono le generalità del corpo rimasto tragicamente carbonizzato durante l'esplosione dell'auto elettrica nel centro commerciale di Santa Caterina a Bari.
Alla sua identità i poliziotti sono risaliti incrociando alcune informazioni in loro possesso con i pochi elementi rimasti sull’asfalto, dopo che il corpo e la vettura sono stati ridotti quasi in cenere a causa di un’esplosione a cui è seguito un incendio.
Il pm Michele Ruggiero indica che allo stato attuale non si tratterrebbe ne di suicidio ne di omicidio. L'unica ipotesi percorribile in questo momento è quella di un malfunzionamento dell'auto elettrica. Malfunzionamento dovuto però da alcune modifiche che lo stesso proprietario dell'auto aveva fatto.
La sua auto elettrica da città infatti è stata sviluppata negli anni in modo molto particolare, in quanto il motore non era elettrico bensì a scoppio e sul tetto presentava dei pannelli fotovoltaici con alcune batterie. Tutto questo forse per aumentarne la longevità. Sembra, in questo momento, che a causa di queste modifiche sia scattato un malfunzionamento che poi ha portato all'esplosione della vettura.
Inoltre l'uomo di 59 anni di Matera era stato più volte fermato a bordo di questa vettura per alcuni controlli. A parte la particolarità del mezzo, però, non erano state riscontrate irregolarità. Alla fine forse proprio le tante particolarità installate sull'auto li sono stati fatali.