Le api solitarie, ma non troppo: l’alternativa all’alveare per le api urbane

Le api non vivono soltanto negli alveari, anzi. Un’altissima percentuale fa parte di quel gruppo di api chiamate “solitarie”, che vivono da sole e spesso in ambienti urbani. Diverse le iniziative per consentire a questi impollinatori fondamentali per l’ecosistema di trovare un luogo in cui rifugiarsi e nidificare anche in zone totalmente edificate.
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Sara Del Dot 14 Novembre 2018

Al mondo esistono milioni di creature dotate di diversi gradi di socievolezza. Ci sono quelle più amichevoli, predisposte alla vita in branco o in strutture societarie più complesse, e quelle invece che preferiscono starsene per gli affari loro. E poi, a prescindere dalla tendenza naturale della propria categoria, esistono casi di animali che posso scegliere sia l’uno che l’altro stile di vita. L’orso, il lupo, ma anche l’uomo, a volte, decide che una vita in compagnia non è più cosa per lui. Ne è esempio emblematico l’eremita, che tutti immaginiamo da solo in cima a una montagna a meditare con lo sguardo perso nel vuoto. Oggi però vorrei parlare di un altro animale, dotato di un’insospettabile tendenza alla solitudine a dispetto dell’opinione comune. Si tratta dell’ape. Infatti, quando pensiamo all’ape pensiamo all’insetto che vive in grandi alveari, sottoposto a una struttura gerarchica ben definita al cui apice si trova la Regina, la cui intera vita è dedicata alla produzione del miele. Ma forse non sai che questo tipo di ape, chiamata apis mellifera, rappresenta soltanto il 10% delle specie presenti al mondo. La maggior parte di loro vivono sole, spesso in ambienti urbani. E la loro presenza risulta sempre più fondamentale per garantire la biodiversità.

Rifugi per eremiti gialli e neri

A causa della sempre più sentita necessità di preservare l’ecosistema di cui, come sappiamo, le api rappresentano una parte fondamentale, sono sempre più numerose le iniziative messe in campo per salvaguardarne la sopravvivenza. Oltre alle ormai conosciute campagne di associazioni no profit come Greenpeace e alle petizioni avviate su Change.org, anche rappresentanti di altri settori come designer e gruppi di cittadini si sono attivati per offrire a queste piccole, asociali creature, se non protezione, almeno un posto dove alloggiare per non sentirsi abbandonate a se stesse.

Il Refugio di Mali Arts

Lo studio creativo messicano Mali Arts non è rimasto indifferente alla solitudine urbana delle api che vivono in città. Per questo, ha dato vita a Refugio, un progetto di design che entrerà in commercio a partire dal 2019, composto da piccole strutture-rifugio dedicate alle api solitarie da installare nelle zone edificate, in cui le piccole creature possano trovare acqua, cibo e riparo. Insomma, una piccola isola felice, una casetta di lusso in grado di adempiere anche alla funzione di arredo urbano decisamente piacevole alla vista.

L’installazione, tutta realizzata in legno di pino e teak ricoperto di olio naturale (oltre al tetto in ceramica e le gambe d’acciaio) è composta da tre parti: una rettangolare, che richiama la forma di un’abitazione, con piccoli buchi in cui le api possono entrare e nidificare. Le altre due a forma conica, che forniscono agli insetti gli approvvigionamenti. L’aspetto di Refugio è pensato per integrare l’estetica della natura con l’ambiente urbano circostante, consentendo una proliferazione controllata e offrendo la possibilità di circoscrivere l’attività e la vita delle api urbane a luoghi predisposti alla loro presenza, come parchi o zone ricche di fiori.

Il BeeHotel Romano

Anche in Italia è stata messa in campo un’interessante iniziativa a sostegno di un confortevole soggiorno nella Capitale per le api in visita. Nell’Oasi Lipu di Castel di Guido sono infatti arrivati i primi BeeHotel, grazie all’iniziativa di alcuni ragazzi dell’associazione Buono, che mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della diversità e anche a salvaguardare la permanenza delle api, tanto importanti per l’ecosistema, anche in ambienti cittadini e completamente antropizzati. L’obiettivo è quello di arrivare a installare i BeeHotel, contenenti vari materiali utili agli impollinatori per nidificare e proteggere le larve, in svariate parti della città, compresi parchi e balconi delle case.