
Considerato uno degli alimenti più salutari al mondo, la quinoa è un vero e proprio superfood. Non è un cereale, come in molti pensano, ma un seme e la sua origine viene fatta risalire ai tempi degli Aztechi e degli Inca. Tuttavia, nonostante sia in circolazione da così tanto tempo, la quinoa ha guadagnato popolarità solo di recente, grazie alle sue proprietà salutari.
La quinoa sembra essere un chicco, ma in realtà è un seme essiccato. La pianta, appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae, è coltivata da circa 5000 anni ed è originaria della regione andina del Sud America, in particolare Bolivia, Ecuador, Cile e Perù. Dopo essere stati raccolti, i semi vengono sottoposti a un trattamento per rimuovere le saponine naturali, un composto chimico dal sapore amaro che riveste la parte esterna e che agisce come un pesticida naturale. La quinoa viene solitamente raccolta a mano a causa dei diversi livelli di maturità dei semi e soprattutto per evitarne la dispersione.
Sono numerosi i benefici della quinoa, che le hanno permesso di essere incoronata come superfood. È particolarmente ricca di fibre alimentari e sali minerali; apporta, infatti, alte concentrazioni di calcio, fosforo, ferro, magnesio e zinco. Per ciò che riguarda le vitamine, invece, la quinoa è indicata per chi dovesse avere carenza di vitamine del Gruppo B perché ha concentrazioni modeste di tiamina (vitamina B1), riboflavina (vitamina B2), acido pantotenico (vitamina B5), piridossina (vitamina B6) e folati.
I semi della quinoa, molto somiglianti al miglio, hanno alte concentrazioni di amido, proteine (tra i cereali e i pseudo cereali è quella che ha il più alto contenuto di proteine vegetali), calcio e magnesio. Nella sua composizione non mancano poi due importanti aminoacidi, la lisina e la metionina, fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo.
La quinoa ha anche un indice glicemico medio che aiuta a non far aumentare troppo il livello di glucosio nel sangue dopo i pasti. Ecco perché questo pseudocereale è considerato molto utile nella prevenzione del diabete. Anche l’acido linoleico che contiene la quinoa è in grado di contrastare e prevenire il diabete e le malattie cardiovascolari spesso causate da un’alimentazione scorretta, troppo ricca di grassi saturi, che alla lunga danneggiano le pareti dei vasi sanguigni.
Inoltre, Il suo alto contenuto di fibre e proteine ti fa sentire sazio più a lungo. Coloro che cercano di perdere peso possono trovare nella quinoa una fonte alimentare essenziale per una sana perdita di peso e per il mantenimento del peso forma.
La quinoa si cucina molto facilmente ed è uno dei motivi per cui sta diventando un prodotto di uso comune. Di solito, si procede lessandola e poi aggiungedola a insalate di diverso tipo. La cottura richiede mediamente dai 10 ai 15 minuti, davvero poco se si pensa ad alcuni cereali e legumi. Può essere cotta nell’acqua, per preparare un porridge o una sorta di budino proteico, o nelle zuppe. Inoltre, la sua farina è un’alternativa per coloro che non voglio rinunciare ai prodotti da forno, ma soffrono di intolleranza al glutine. Puoi aggiungerla all'insalata, magari a base di cavolo o cereali, frullarla con ananas, banana, miele e latte di mandorle, da bere a colazione o utilizzarla per impanare il pesce. Qui trovi diverse ricette da provare, tutte deliziose.
Come tutti gli alimenti, anche la quinoa ha le sue controindicazioni. I suoi semi sono ricoperti di saponine, ovvero sostanze chimiche progettate per proteggere le piante da malattie causate da funghi, batteri e virus. Sono, come abbiamo detto all’inizio, una sorta di pesticida naturale. È dunque molto importante, ritagliarsi qualche minuto per sciacquare in acqua corrente i semi al fine da rimuovere le saponine, che possono lasciare un sapore sgradevole, ma anche causare irritazione allo stomaco e possono danneggiare l'intestino tenue.
In alcune persone può scatenare delle allergie, i cui sintomi possono essere cutanei (eczema, orticaria e prurito), respiratori (respiro sibilante, mancanza di respiro, tosse o senso di oppressione al torace) o intestinali (mal di stomaco, nausea e diarrea). Ricorda, infine, che l’alto contenuto di fibre può provocare disturbi intestinali.
Fonte | Humanitas