L’ex mattatoio di Firenze diventa una struttura di accoglienza per animali abbandonati

L’ex-mattatoio di Firenze, inaugurato nel 1870, oggi è stato trasformato in una struttura per accogliere animali in difficoltà. Abbiamo sentito il Dottor Enrico Loretti, responsabile del servizio di Igiene urbana veterinaria della ASL di Firenze, per farci raccontare nel dettaglio quale saranno le funzioni di questo polo di coordinamento.
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Gaia Cortese 19 Luglio 2019

Lo stesso luogo, con una funzione completamente diversa. A Firenze, l’ex-macello monumentale è stato trasformato in una struttura di accoglienza per animali abbandonati e, inaugurato lo scorso 12 luglio, sta già ospitando quattro cani.

L’ex mattatoio, progettato da Andrea Poggi nel 1865 e costruito sul modello di quello di Parigi, era stato inaugurato nel 1870 quando Firenze era Capitale del Regno d’Italia. Si estendeva da piazza Dalmazia fino al Mugnone con un’area per lo scarico del bestiame e delle merci, stalle di sosta, una parte di mercato e un palazzo che è stato la sede degli uffici del Ministero dell’Agricoltura. Quando nel 1989 il mattatoio è stato sostituito da quello di Novoli, è rimasto abbandonato a se stesso.

Un’area vastissima con oltre 70.000 metri quadrati di edifici rimasta inutilizzata per anni, proprio a causa di quell’incertezza legata all’utilizzo di un mattatoio apparentemente abbandonato e lasciato al degrado. Negli anni ne sono stati ceduti locali per vari usi: due scuole, alcuni uffici del Consiag, la sede del consorzio Quadrifoglio e della Centrale del latte; ma, quando nel 2009 era chiaro che una parte di questi edifici sarebbe stata ceduta all’Alta Velocità, si è delineata anche la possibilità di sfruttare al meglio gli edifici non utilizzati.

“Per fortuna siamo riusciti ad avere in comodato d’uso 1200 metri quadrati che stiamo riorganizzando e dove ricollocheremo le varie attività, mantenendo la presenza della Sanità pubblica veterinaria, in continuità dal 1870 – ha spiegato il Dottor Enrico Loretti, responsabile del servizio di Igiene urbana veterinaria della Azienda sanitaria di Firenze – È un progetto nato addirittura una quindicina di anni fa, che siamo riusciti a rendere effettivo grazie all’apertura della recente Amministrazione Comunale. Il Comune di Firenze ha tutto l’interesse a farci rimanere in questa sede, anche perché una parte dell’ex mattatoio era già utilizzata dall’Asl”.

Questa struttura è l’anello di congiunzione che serviva per completare il sistema di gestione del soccorso animali sul territorio.

Oggi la nuova struttura di accoglienza, suddivisa in un’area direzionale e in una operativa, ha diversi ambulatori veterinari aperti al pubblico, una sala operatoria, un ambulatorio di anagrafe canina e certificazioni internazionali, alcuni locali di degenza per cani e gatti, una sala per i corsi di formazione e un altro presidio per i soccorritori.

Nei primi giorni di attività la nuova struttura ha ospitato oltre ad alcuni cani e una poiana, anche una volpe.

“La struttura è il centro di un sistema più grande che si occupa delle attività di soccorso di tutta la provincia di Firenze – continua Enrico Loretti -. Noi interveniamo per il soccorso, troviamo il veterinario più vicino e disponibile per curare o stabilizzare l’animale, che poi rientra nella nostra sede. Da qui generalmente l’animale viene trasferito in un centro specializzato (se selvatico), restituito al proprietario o dato in adozione attraverso un canile rifugio. Nel caso degli animali, infatti, sono necessarie più strutture e la nostra funzione è quella del coordinamento di tutte queste realtà per una gestione ottimale sul territorio. Ecco perché ci serviva un ufficio strutturato, era l’anello di congiunzione che serviva per completare il sistema”.

La struttura si aggiunge a un altro fiore all’occhiello della città di Firenze, il canile comunale che mette a disposizione 105 posti. All’apertura ospitava un centinaio di cani che oggi si sono ridotti a una quarantina. Non solo quindi lavora bene sulle adozioni, ma mette a disposizione dei cittadino una pensione pubblica per gli animali domestici a cui si accede presentando il proprio ISEE, con prezzi chiaramente più agevolati rispetto ad altre strutture private.

“Firenze ha circa 350.000 abitanti con 33.000 cani regolarmente iscritti all’anagrafe – aggiunge il Dottor Enrico LorettiOggi il fenomeno del randagismo è sotto controllo e complessivamente costa ai cittadini 400.000 euro all’anno: 20 centesimi per ogni cittadino. Il 98% dei cani che togliamo dalla strada riesce a trovare una famiglia”.