L’Islanda ricorda con una targa il ghiacciaio sciolto e lancia l’allarme: “In 200 anni spariranno tutti”

L’aumento delle temperature negli ultimi anni ha causato la “morte” del ghiacciaio islandese Okjökull e minaccia la sopravvivenza degli altri ghiacciai del paese. Il colpevole numero uno è il riscaldamento globale, cioè l’uomo: l’unico che può fare qualcosa per fermare lo scioglimento dei ghiacciai, come ammonisce la targa commemorativa.
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Federico Turrisi 19 Agosto 2019

È caduto sotto i colpi del riscaldamento globale, ma la sua morte non dev'essere vana, anzi deve invitarti a riflettere e ad agire in difesa del pianeta. No, non si tratta di una persona. La vittima di cui stiamo parlando è il ghiacciaio Okjökull (noto anche con il nomignolo Ok), nell'Islanda sud-occidentale. Il suo decesso è stato dichiarato già nel 2014, all'età di 700 anni: era un autentico monumento naturalistico dello stato scandinavo, nonché un'importante riserva di acqua. Nel 2000 aveva un'estensione di 15 chilometri quadrati e uno spessore di 50 metri, nel 2014 la sua superficie si era ridotta a meno di un chilometro quadrato e il suo spessore a 15 metri. A raccontare l'agonia di questo gigante di ghiaccio ci hanno pensato le immagini satellitari della Nasa.

Ora il popolo islandese, per ricordare il suo ghiacciaio, ha deciso di dedicargli una targa, o meglio una "Lettera al futuro" che rappresenta un vero e proprio monito rivolto a tutti. Alla cerimonia simbolica, organizzata a 1400 metri di altitudine, hanno partecipato anche il primo ministro islandese Katrin Jakobsdottir e il ministro dell'Ambiente Gudmundur Gudbrandsson. "Ok è il primo ghiacciaio islandese – si legge sulla placca – a perdere il suo status di ghiacciaio. Si prevede che nei prossimi 200 anni tutti i nostri ghiacciai faranno la sua stessa fine".

La scritta si conclude poi con un messaggio rivolto direttamente a un lettore futuro: "Questo monumento testimonia che noi siamo coscienti di ciò che sta accadendo e di ciò che bisogna fare. Solo tu sai se lo abbiamo fatto". Il cambiamento climatico sta avendo delle conseguenze devastanti sull'ecosistema del pianeta che sono sotto gli occhi di tutti. E non è solo la sopravvivenza dei ghiacciai islandesi ad essere minacciata. Anche quelli dell'arco alpino non se la passano bene e la loro superficie si sta sempre più riducendo. Gli esperti del Cnr prevedono che di questo passo nel 2050 i ghiacciai alpini sotto i 3500 metri di altitudine potrebbero scomparire. Per renderti l'idea, ciò significa che le Dolomiti potrebbero non avere più ghiacciai. Quello dell'Islanda è dunque un grido d'allarme che tutto il pianeta deve ascoltare: il tempo a nostra disposizione per cercare di fermare lo scioglimento dei ghiacciai si sta esaurendo.