Recentemente il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Toscana ha sospeso la caccia ai mufloni all'isola del Giglio fino al termine della stagione venatoria, il 15 marzo. La decisione, seppur di breve durata, ha acceso nuovamente i riflettori su una questione controversa: l'eradicazione dei mufloni dall'isola.
I mufloni, originari dell'Asia, furono introdotti all'isola del Giglio negli anni Cinquanta. Si diffusero rapidamente sull'isola, raggiungendo una popolazione stimata tra 50 e 150 individui.
Considerati una specie "aliena" e non protetta, i mufloni sono stati accusati di danneggiare la flora locale, in particolare il leccio, e di minacciare altre specie autoctone.
Nel 2019, il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano ha avviato il progetto LetsGo Giglio con l'obiettivo di eradicare i mufloni dall'isola. Il progetto prevedeva l'abbattimento controllato e la cattura con successiva sterilizzazione.
Le operazioni di abbattimento hanno scatenato le proteste di diverse organizzazioni animaliste, che hanno portato all'interrogazione parlamentare del marzo 2023. A seguito di un accordo con il WWF e la LAV, nel novembre 2021 gli abbattimenti sono stati sospesi e si è deciso di proseguire con l'eradicazione tramite cattura e sterilizzazione. La vicenda ha acceso un acceso dibattito etico e scientifico sull'impatto di specie "alloctone" e sulle migliori strategie di gestione.
A dicembre 2023, il Parco ha dichiarato conclusa l'eradicazione dei mufloni dall'isola del Giglio. Secondo i dati forniti, 35 animali sono stati abbattuti e 52 catturati e trasferiti in strutture private.
All'isola d'Elba, dove la popolazione di mufloni è stimata attorno a diverse centinaia, la situazione è diversa. La caccia al muflone è praticata regolarmente e sono in corso discussioni sulla possibilità di un'eradicazione completa, anche in questo caso osteggiata da alcuni animalisti e da alcuni cacciatori.
L'eradicazione dei mufloni all'isola del Giglio è un esempio complesso e controverso di come gestire le specie alloctone invasive. La decisione ha avuto un forte impatto emotivo e ha acceso un dibattito acceso tra diverse posizioni. Il caso del Giglio potrebbe fungere da precedente per future decisioni relative all'eradicazione di specie invasive in altri contesti.
Fonte | TAR Toscana