L’Italia è il primo consumatore di carne di cavallo in Ue: l’appello di Animal Equality per fermare la “mattanza”

Il nostro Paese è al primo posto in Europa per il consumo di carne equina e risulta essere il maggior importatore al mondo di carne da cavallo. È ora di dire basta.
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Roberto Russo 5 Giugno 2023

Sono ben 250mila i cavalli che ogni anno vengono macellati nell'Unione Europea. Di questi oltre 25mila in Italia: vantiamo il triste primato di essere il maggior importatore di carne di cavallo del mondo e il primo consumatore in tutta l’Europa.

Ai dati ufficiali relativi alla macellazione se ne affiancano altri, non quantificabili: cavalli che, in maniera brutale e incontrollata, muoiono per via del commercio clandestino, diffuso in Italia e anche in tutto il mondo.

È per questo che Animal Equality ha lanciato una campagna per chiedere la fine della macellazione dei cavalli in Italia. Notano gli attivisti di Animal Equality: “Nel 2020 la Grecia ha vietato la macellazione dei cavalli, includendoli nelle norme riservate a cani e gatti. È quindi vietato allevarli, utilizzarli ed esportarli per la produzione di pellicce, cuoio, carne o altri usi”.

Ricordiamo che i cavalli sono, purtroppo, spesso vittime di sofferenze: pensiamo, per esempio, a quelli morti sui set cinematografici, a quelli costretti a trainare le carrozze per turisti o ancora i cavalli del Palio di Siena spesso al centro di polemiche.

Le sofferenze durante il trasporto

Oltre all'uccisione, che spesso avviene mentre gli animali sono ancora coscienti, una delle sofferenze principali a cui sono sottoposti i cavalli è proprio il trasporto. Vengono trattati alla stregua di merci, nonostante i viaggi a lunga distanza tra i vari paesi che li commerciano, sono lasciati senza acqua, cibo e riposo.

La denuncia sulle drammatiche condizioni a cui sono costretti questi animali arriva da uno studio pubblicato su PubMed che prende in esame il benessere e salute dei cavalli trasportati per la macellazione, all'interno dell'Unione Europea.

L'analisi ha individuato prove di scarso benessere nei cavalli trasportati per lunghe distanze verso il macello, tra cui gravi zoppie e lesioni, e un alto livello di non conformità al Regolamento (CE) n. 1/2005 del Consiglio sulla protezione degli animali durante il trasporto.

Una media di 6 cavalli per spedizione (28% di ogni spedizione) presentava almeno una lesione acuta all'arrivo in Italia”, leggiamo nel report. All'arrivo, inoltre, gli esemplari presentavano, lesioni gravi e zoppia, contusioni o escoriazioni che non avevano al momento della partenza.

La macellazione dei cavalli per il consumo umano – ribadisce Animal Equality – è una pratica crudele che le organizzazioni per la protezione degli animali denunciano da decenni”.