L’oceano cambia colore se cambia il clima: è un altro triste effetto del riscaldamento globale

Il cambiamento climatico sta alterando anche la potenza delle correnti. Cambia di conseguenza la concentrazione di alcuni nutrienti nelle diverse aree degli oceani. Meno sostanze nutritive sono presenti, più bassa è la popolazione dei fitoplancton, microrganismi che rendono verde l’acqua e regolano il microclima. Potrebbe modificarsi tutta la catena alimentare.
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Giulia Dallagiovanna 5 Febbraio 2019

Tu forse no, ma i tuoi figli potrebbero vedere l'oceano più blu o più verde di come appare oggi. E anche se le sfumature intense ti appaiono più belle, in realtà c'è ben poco da gioire. Si tratta di un'altra conseguenza del riscaldamento globale che, secondo uno studio del MIT (Massachusetts Institute of Technology), modificherà la base della catena alimentare.

Il colore che vedi quando guardi il mare, o l'oceano o qualunque distesa d'acqua, è prodotto dal riflesso della luce. Il modo in cui i raggi del sole interagiscono con le molecole della superficie e con tutto quello che rimane al di sotto, come alghe, pesci e fondale, determina una tinta più blu o più verde.

Il colore più verde dell'acqua è determinato dalla concentrazione di fitoplancton, microrganismi simili a piante

In particolare, l'oceano assume i toni del verde a causa dei fitoplancton, microrganismi simili alle piante che producono clorofilla e utilizzano la fotosintesi per ottenere l'energia vitale. Per attivare il processo, questi microscopici esseri viventi catturano buona parte del blu presente nello spettro della luce. Per questa ragione, l'acqua avrà un colore più simile a quello dato dalla clorofilla.

Di norma, puoi trovare una maggiore concentrazione di fitoplancton dove l'habitat è più esposto alla luce solare e più ricco di diossido di carbonio e altri nutrienti dei quali hanno bisogno. Ma il cambiamento climatico sta alterando anche il percorso e la potenza delle correnti oceaniche, creando degli squilibri nella presenza di sostanze nutritive. La conseguenza diretta è che la popolazione dei microrganismi si ridurrà poco per volta e il colore dell'acqua muterà alla stessa velocità.

Secondo quanto hanno ricostruito al Centro per lo studio dei cambiamenti del clima del MIT, queste variazioni non saranno immediatamente visibili a occhio nudo. Eppure si tratta quasi di una rivoluzione. E come tutte le rivoluzioni, parte dal basso, cioè dalla base della catena alimentare dove si trovano, appunto, i fitoplancton.

Entro la fine del secolo in cui vivi, nelle aree più vicine all'equatore come le Bermuda o le Bahamas, la concentrazione di nutrienti diminuirà e l'acqua risulterà più blu. Al contrario, la popolazione di microrganismi crescerà indisturbata lungo le fasce più a sud o più a nord degli oceani.

Ma proprio come accade nei casi di deforestazione, verranno a mancare quegli esseri viventi, i fitoplancton che si occupano di assorbire il diossido di carbonio e regolare il microclima. Un disequilibrio che metterà in pericolo interi ecosistemi e avrà ripercussioni su tutta la catena alimentare, fino ad arrivare ai pesci o agli animali di cui ti nutri anche tu.

Sul pianeta in cui abiti è tutto collegato e non esistono cambiamenti trascurabili. Ogni fattore esterno che alteri l'equilibrio della Terra alla fine diventa un problema anche per te.

Fonte| "Ocean colour signature of climate change" pubblicato su Nature Communications, il 4 febbraio 2019