L’UE vota il nuovo regolamento sugli imballaggi: quali prodotti di uso quotidiano potrebbero cambiare per sempre?

È in arrivo la nuova legge europea sugli imballaggi da vietare. Ecco cosa troverai e cosa no quando farai la spesa al supermercato.
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Mattia Giangaspero 3 Novembre 2023

La proposta UE si chiama "Packaging and Packaging Waste Regulation", proviene dalla Direzione generale dell'Ambiente (DG ENV), che sviluppa e attua le politiche della Commissione, e ha lo scopo di ridurre gli imballaggi inutili, ma soprattutto di uniformare gli approcci normativi che differiscono da uno Stato membro all'altro. L'obiettivo quindi è anche quello di creare un mercato interno univoco sul tema degli imballaggi.

Stando al testo attuale, che non ha ancora ricevuto gli emendamenti finali, l'Unione Europea ha intenzione di vietare una serie di oggetti considerati come superflui in un rapporto tra utilità/inquinamento. Stop dunque all'utilizzo di sacchetti di plastica ultra-leggeri, eccezione fatta per quelli che servono a combattere lo spreco alimentare o a garantire l'igiene della merce. La raccolta differenziata dovrà essere garantita dai Paesi europei al 90% per tutti i materiali da imballaggio (legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, cartone, carta, ma soprattutto plastica).

Quando andrai a fare la spesa al supermercato o ti ritroverai in bar e ristoranti, non vedrai più bustine dello zucchero, del ketchup o maionese, del sale e dell'olio, del latte per il caffè. E ancora vaschette, bustine, scatole e vassoi. Tutti questi oggetti spariranno gradualmente da commercio o, in alcuni casi, dovranno essere sostituiti da alternative più sostenibili. Insomma, lo sfuso torna di moda, anche e soprattutto per le confezioni che contengono prodotti ortofrutticoli che non superano 1,5kg di merce (vassoi, contenitori, reti, sacchetti).

La posizione dell'Italia

Il nostro Paese guida il fronte dei contrari al Regolamento UE, il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza  Pichetto Fratin aveva già detto agli Stati Generali della Green Economy, nel 2022: "L'Italia dirà di no al regolamento UE che non condividiamo e che punta sul riutilizzo delle confezioni e non sul riciclo degli imballaggi. In Europa faremo valere la nostra eccellenza sull'economia circolare".

E di recente ha confermato la sua posizione, rilasciando una dichiarazione post-voto UE: "ll voto conferma le nostre preoccupazioni perché si continua ad andare verso un sistema che non valorizza il modello vincente italiano, ma che lo mette a rischio. Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi comunitarie per difendere le ragioni di una filiera innovativa, che supera i target Ue con diversi anni di anticipo, che dà lavoro tutelando l'ambiente e affermando i più avanzati principi dell'economia circolare".