Lula rallenta del 66% la deforestazione in Amazzonia e istituisce nuove riserve indigene

La deforestazione in Amazzonia è in calo del 66% sotto la presidenza Lula. Il Brasile ha istituito due nuove riserve indigene e sta coordinando le politiche ambientali con altri Paesi dell’Amazzonia.
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Roberto Russo 11 Settembre 2023

La deforestazione in Amazzonia è in calo significativo sotto la presidenza di Lula. Secondo l'INPE, l'Agenzia nazionale brasiliana per la ricerca spaziale, ad agosto è stato abbattuto il 66% di foresta tropicale in meno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, quando era presidente Bolsonaro. Con 563 chilometri quadrati, è il terzo dato più basso della serie storica per agosto.

Questo è un segnale incoraggiante, dopo il risultato deludente del summit di Belém, organizzato da Lula un mese fa. Al vertice, i paesi sudamericani che condividono la responsabilità di gestione dell'Amazzonia hanno concordato alcuni buoni risultati, ma manca ancora un obiettivo comune per fermare la deforestazione.

Nonostante ciò, le politiche ambientali del governo Lula stanno dando i loro frutti. Nei primi otto mesi dell'anno, il disboscamento è diminuito del 48% rispetto all'ultimo anno di Bolsonaro, durante il quale era salito alle stelle, raggiungendo livelli mai visti da oltre 10 anni.

La creazione di due nove riserve indigene

Un altro importante cambio di rotta è stato annunciato da Lula: ha, infatti, istituito due nuove riserve indigene. Questa pratica era stata interrotta nei quattro anni di mandato di Bolsonaro. Le terre indigene sono generalmente caratterizzate da un tasso di deforestazione significativamente più basso rispetto ad altre aree.

Se non c'è futuro per l'Amazzonia e la sua popolazione, non ci sarà futuro nemmeno per il pianeta”, ha detto Lula annunciando le due nuove riserve. Altre sei riserve sono state istituite ad aprile e altre sei potrebbero essere create entro la fine dell'anno. Ricordiamo che il Brasile ha circa 800 riserve indigene, ma una buona parte non godono di una demarcazione ufficiale.

I dati di agosto e le dichiarazioni di Lula sono un segnale positivo per la tutela dell'Amazzonia, fermo restando la necessità di una politica comune dei paesi sudamericani per fermare la deforestazione e tutelare l'Amazzonia.