
Difficile resistere alla tentazione di un buon fritto, che sia una paranza o una semplice cotoletta. È risaputo, però, che la frittura non faccia benissimo alla salute, oltre a mettere in pericolo la linea. Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Heart, ha scoperto una relazione tra il consumo di cibi fritti e un rischio maggiore di sviluppare rischio di gravi malattie cardiache e ictus.
Quando il cibo viene fritto, assorbe parte del grasso dall'olio, aumentando potenzialmente le calorie. Inoltre, i cibi commercialmente fritti e trasformati possono spesso contenere grassi trans, creati da un processo industrializzato che aggiunge idrogeno agli oli vegetali liquidi per renderli più solidi (si pensi alla margarina).
L'industria alimentare ama i grassi trans perché sono economici da produrre, durano a lungo e danno agli alimenti un ottimo gusto e consistenza. E troverai questi prodotti non solo nei fritti, ma anche in tutti i prodotti da forno confezionati, in molti surgelati, come la pizza.
Secondo l'American Heart Association, i grassi trans aumentano i livelli di colesterolo cattivo e abbassano i livelli di colesterolo buono. E quindi raccomanda di sostituire i grassi trans da cibi fritti e trasformati con grassi monoinsaturi o polinsaturi, come l'olio d'oliva e di canola. Durante la ricerca, che si è svolta su una meta analisi articoli pubblicati su PubMed, EMBASE e Web of Science prima dell'11 aprile 2020, sono stati raccolti dai dati molto convincenti.
Le persone che mangiano più fritti durante la settimana hanno una rischio maggiore del 28% di eventi cardiovascolari, del 22% di malattia coronarica e del 37% di insufficienza cardiaca. Ma questo non è tutto, se si aggiunge una sola porzione in più di frittura la settimana il rischio di infarto e ictus aumenta del 3%, di malattie cardiache del 2% e di insufficienza cardiaca del 12%. Per darti una stima che puoi visualizzare una porzione sono circa 114 grammi e una confezione media di patatine fritte di McDonald's pesa qualche grammo in più.
Fonte | Studio "Fried-food consumption and risk of cardiovascular disease and all-cause mortality: a meta-analysis of observational studies" pubblicato sulla rivista Heart.