Maria Callas: non solo voce, ma anche tanta determinazione

Regina indiscussa della lirica, soprano dalla voce incantevole. Maria Callas, la Divina, ha sempre dimostrato una grande energia e volontà per vedere realizzare i suoi sogni, nonostante la vita non sempre le abbia sorrico.
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Gaia Cortese 8 Gennaio 2019

La Divina. Questo l'appellativo con cui era anche conosciuta Maria Callas, soprano dall'incredibile voce e dal timbro unico che tuttavia, al primo tentativo di entrare al Conservatorio Nazionale di Atene, ironia della sorte, venne respinta. Se non fosse stata ovviamente così brava, ma soprattutto caparbia e determinata, di lei non avremmo saputo niente e forse non sarebbe diventata il soprano più famoso di tutti i tempi.

Maria Callas è stata una bambina un po' goffa, non certo bella e sicuramente poco popolare. Il suo grande talento è sempre stata la voce. E ancora una volta, la determinazione, caratteristica che mi fa amare molto questo personaggio.

Dopo aver preso lezioni di canto da un'insegnante privata, Maria fece nuovamente domanda di ammissione al Conservatorio Nazionale di Atene e questa volta riuscì ad essere ammessa. La sua carriera inizia in Grecia, ma presto Maria raggiunge gli Stati Uniti per ritrovare il padre che nel frattempo si è separato dalla madre di Maria e in seguito alle difficoltà in cui si trova la Grecia a causa del secondo conflitto mondiale.

Maria Callas, Londra 1977

In America Maria rimane un paio di anni, fino al 1947, ma è in Italia che si assiste alla svolta della sua carriera: il 19 gennaio 1949 la Callas sostituisce all'ultimo momento il soprano Margherita Carosio, nel ruolo di Elvira ne I Puritani. E' un vero successo. Da questo momento la sua carriera decolla: Maria inaugura la stagione lirica alla Scala di Milano nel dicembre del 1951, dando prova della sua voce nel ruolo de La Duchessa Elena ne I vespri siciliani, e continuando a ricoprire ruoli di grandi figure femminili della lirica: da Norma e Costanza ne Il ratto dal serraglio nel 1952, a Lady Macbeth nell'apertura della stagione 1952/1953, Gioconda nella stessa stagione, Leonora ne Il trovatore nel 1953, Medea diretta da Leonard Bernstein nella stagione 1953/1954, Lucia di Lammermoor diretta da Herbert von Karajan nel 1954, Alceste e Violetta ne La traviata diretta da Carlo Maria Giulini nel 1955.

Sarò sempre esigente quanto è necessario per ottenere il meglio

Maria Callas

Sempre in sovrappeso a causa di una disfunzione ghiandolare, la Callas tra il 1952 e il 1954 riesce a perdere 36 chili di peso: la cantante lirica è solita compilare un calendario con sette opere interpretate in quegli anni, ponendo accanto la cifra del calo di peso per ognuna. Dicevamo, la determinazione.

La sua vita privata è travagliata. Sposata con Giovanni Battista Meneghini il 21 aprile 1949, forse non arriva mai ad amare veramente suo marito, più anziano di lei di 37 anni. Dieci anni più tardi, infatti, la Callas lascia Meneghini, complice anche l'incontro due anni prima con l'armatore greco Aristotele Onassis. Il loro è un amore passionale, ma allo stesso tempo "brutto e violento" come lei stesso lo definì. Onassis fa soffrire molto la Callas, fino a quando, nel 1968,  l'abbandona per un'altra donna, Jacqueline Kennedy. La notizia le arriva tramite la stampa e da quel momento inizia il declino della Divina.

Ma la sua carriera non finisce qui. Seguono altre opere e addirittura un tour mondiale con l'amico Giuseppe Di Stefano che si conclude in Giappone l'11 novembre del 1974. E' questa l'ultima esibizione in pubblico della Callas.