Spiagge stracolme di rifiuti, balene morte con decine di chili di spazzatura nello stomaco. La plastica sta avvelenando gli ecosistemi marini e il problema delle microplastiche (che si trovano nell'acqua che beviamo e nei pesci che mangiamo) riguarda direttamente la salute di noi esseri umani. L'Unione Europea, come ben sai, è in prima linea nella lotta contro la plastica monouso ed entro il 2021 i vari paesi membri, tra cui l'Italia, dovranno recepire la direttiva che vieta la produzione e la commercializzazione di alcuni articoli in plastica usa e getta, come cannucce, bicchieri e posate.
Eppure, nonostante tutto questo, c'è ancora chi pensa bene di fare affari con la plastica illegale. Un'operazione congiunta condotta sull'intero territorio nazionale dalla Guardia di Finanza e dal Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari dell'Arma dei Carabinieri, denominata "Borse ultraleggere", ha portato al sequestro di 2,1 milioni di sacchetti di plastica non a norma, destinati a contenere prodotti alimentari sfusi, e di circa 13.900 chilogrammi di materiale plastico. I sacchetti sono stati sequestrati in 97 punti vendita e filiali in franchising di una nota catena di prodotti ittici surgelati con sede a Milano.
Nei controlli effettuati dai militari è emersa la difformità delle buste rispetto alle leggi attualmente vigenti: non avevano infatti la certificazione di biodegradabilità, compostabilità e rinnovabilità. Più nel dettaglio, per risultare conformi agli standard europei di ecocompatibilità, i normali sacchetti devono raggiungere in 180 giorni la percentuale minima del 90% di biodegradazione. In pratica, devono quasi scomparire nel giro di sei mesi. I sacchetti di plastica, invece, impiegano secoli per biodegradarsi. E tutti noi ormai conosciamo bene i danni che arrecano all'ambiente.