MeD for Med, il progetto per studiare la biodiversità marina del Mediterraneo a bordo dei traghetti

Un gruppo di ricercatori, capitanati da da Elena Valsecchi, ecologa molecolare del dipartimento di Scienze Ambientali e della Terra all’Università di Milano-Bicocca, ha avviato una campagna di raccolta fondi per la realizzazione di un sistema di monitoraggio innovativo e ad impatto zero dell’ecosistema del mar Mediterraneo, prelevando Dna ambientale a bordo dei traghetti di linea.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 30 Maggio 2020

Il mar Mediterraneo è uno dei laboratori più interessanti per analizzare lo stato di salute delle specie marine per via della sua straordinaria biodiversità: qui trovano il loro habitat 18% di tutte le specie marine conosciute, molte delle quali endemiche. Ma allo stesso è una delle aree più fragili ed esposte all'impatto delle azioni dell'uomo, vedi i trasporti marittimi o il problema dell'inquinamento da rifiuti plastici.

Il progetto MeD for MED (Marine environmental DNA for the Mediterranean) mira a sviluppare un metodo innovativo e allo stesso green per "tastare il polso" del mar Mediterraneo. Innovativo perchè al posto del prelievo degli organismi viventi si procede in maniera meno invasiva al prelievo del Dna ambientale lasciato dagli organismi stessi. Green perché vuole evitare emissioni di gas serra aggiuntive, sfruttando i traghetti di linea come piattaforme per estrarre i campioni di acqua marina nei punti in cui si intende rilevare la composizione e l’abbondanza della biodiversità.

La squadra di “MeD for Med”, guidata da Elena Valsecchi, ecologa molecolare del dipartimento di Scienze Ambientali e della Terra all'Università di Milano-Bicocca, è composta da docenti, ricercatori, studenti e neolaureati provenienti dal corso di Marine Sciences dell'ateneo milanese, dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e dall'Università di Leeds (Regno Unito).

Già nel 2018 era stato realizzato, grazie alla partnership con la compagnia di navigazione italo-francese Corsica Sardinia Ferries, un progetto pilota lungo la rotta Livorno – Golfo Aranci con risultati molto promettenti. Naturalmente, per avere più informazioni occorre ampliare l'area di campionamento.

Per questo motivo è stata avviata sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso una campagna di raccolta fondi (l'obiettivo economico iniziale è di 7.500 euro) per aggiungere 4 nuove rotte: Savona – Bastia, Bastia – Nizza, Nizza – Isola Rossa e Tolone – Ajaccio. In questo modo sarà possibile coprire un’area marina di grande interesse biologico, che comprende anche il Santuario Internazionale dei Mammiferi Marini, dove in alcuni periodi dell’anno non è inusuale imbattersi in numerose specie di cetacei come la balenottera comune, le stenelle striate, i tursiopi, i grampi, i capodogli e i globicefali. In caso di overfunding verrano incluse altre due rotte: Tolone – Alcudia e Civitavecchia – Barcellona.

Le tracce di Dna lasciate dagli organismi marini verranno recuperate filtrando campioni di acqua marina nei punti di interesse

Oltre ai vantaggi in termini di riduzione dei costi per il campionamento, è possibile effettuare il prelievo dei campioni più volte a distanza di tempo, grazie alla ripetitività delle rotte, consentendo una misurazione periodica dello stato di salute dell'ecosistema marino. Sui traghetti verranno raccolti e filtrati i campioni d'acqua. L'estrazione del Dna ambientale e il sequenziamento per l'identificazione di tutte le specie presenti avverranno invece nei laboratori delle Università di Milano-Bicocca e di Leeds. Dopo di che si procederà a raccogliere ed elaborare tutti i dati.

"Questo del DNA ambientale è un approccio di studio nuovo destinato a diventare la tecnica del futuro per l'indagine sulla biodiversità", afferma Elena Valsecchi. "Per promuoverlo abbiamo scelto di puntare sul crowdfunding, una formula di acquisizione fondi che vede il pubblico sempre più protagonista nell’ambito scientifico perché direttamente coinvolto nella raccolta o dei dati o dei finanziamenti".

I piani per il futuro sono ambiziosi. Il fine ultimo del progetto è infatti la trasformazione del progetto MeD for Med in un consorzio internazionale che coinvolga altri Paesi e istituti di ricerca, così da permettere di ampliare lo studio della biodiversità marina all’intero bacino mediterraneo.