Microbiota: i microrganismi che vivono nel nostro corpo

All’interno del tuo intestino vivono miliardi di microrganismi che influiscono positivamente sulla tua salute. Un cattivo stile di vita, abbinata ad una cattiva alimentazione, possono alterare l’equilibrio di questi organismi causando problemi alla salute.
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Simone Gabrielli 11 Ottobre 2023
* ultima modifica il 11/10/2023

Ma lo sai che dentro il tuo corpo vivono più di 10 mila miliardi di microrganismi? Ogni essere umano è una sorta di fattoria piena zeppa di batteri. Sono nei tuoi capelli, sulla tua pelle, nella tua bocca e nel tuo intestino.

Sicuramente avrai sentito parlare di "flora batterica", termine non proprio corretto perché col tempo si è scoperto che all’interno dell'intestino non ci sono solo batteri, ma anche protozoi, virus e archea. Da qui la nascita del termine più appropriato “microbiota” per includere tutte le forme di microrganismi che vivono nel nostro intestino. Per darti un’idea di quanti sono basti pensare che circa 1 kg del tuo peso corporeo è dovuto al microbiota. Non la usare come scusa dal tuo medico o nutrizionista quando ti chiederà quanto pesi.

Ma che ci stanno a fare nel nostro intestino? Sono 3 le funzioni principali del microbiota

  1. Funzione metabolica
    Alcuni microrganismi producono vitamine, come la vitamina K, essenziale per il meccanismo di coagulazione del sangue. Altri produco alcuni acidi grassi detti “a catena corta” che alcune cellule usano come fonte energetica. Infatti una carenza di acidi grassi a catena corta può portare atrofia della mucosa del colon. In poche parole il colon va in carenza di energia, la sua mucosa si restringe e col tempo questo restringimento può causare malassorbimento di alcuni nutrienti.
  2. Funzione strutturale
    Il microbiota aiuta lo sviluppo dei villi intestinali e delle cellule epiteliali dell'intestino che partecipano alla costituzione della barriera epiteliale. Se questa si sviluppa male l’intestino svolgerà male le sue funzioni di digestione e assorbimento dei nutrienti.
  3. Funzione protettiva
    I nostri amici microscopici contrastano le infezioni da parte di microrganismi dannosi. Possono farlo in due modi: il primo, più semplice, attaccando direttamente i batteri cattivi; il secondo occupando lo spazio che potrebbero occupare questi batteri dannosi, che senza spazio e senza possibilità di trovare cibo non avranno occasione di moltiplicarsi e fare danni. Alcuni batteri del nostro intestino, inoltre, sembrano avere un'azione protettiva contro le cellule anomale poiché favoriscono l'attivazione del sistema immunitario per la loro individuazione ed eliminazione.

Ma non finisce qua: negli ultimi 20 anni i ricercatori hanno scoperto che se si rompe l’equilibrio del microbiota, con una riduzione della diversità delle specie batteriche o una riduzione delle specie benefiche e un aumento di specie dannose, si ha quella che viene definita "disbiosi", condizione che i medici hanno riscontrato in molte malattie, compresa l'obesità, malattie infiammatorie dell'intestino e altre apparentemente non correlate a questo organo come quelle immunologiche e metaboliche. La disbiosi, se protratta nel tempo, può contribuire allo sviluppo di molte malattie come gastrite, ulcera peptica, sindrome dell'intestino irritabile, cancro dello stomaco e del colon. Attualmente sono in corso numerose ricerche per stabilire il rapporto tra disbiosi e varie malattie e per stabilire se la disbiosi può esserne considerata la causa o la conseguenza.

Di certo sappiamo che una delle cause più rilevanti della disbiosi è uno scorretto stile di vita, in particolare una dieta squilibrata, cioè pessima qualità e quantità degli alimenti consumati. Esagerare con zuccheri semplici, bevande zuccherate, grassi saturi, così come escludere completamente alcuni alimenti come frutta, verdura e legumi, può avere conseguenze dannose per la nostra salute ma anche sula salute dei nostri amici microscopici. Dobbiamo ricordarci che quando mangiamo nutriamo anche il nostro microbiota. Mangiare più vario possibile (esempio seguendo una dieta mediterranea, basata principalmente sul consumo di alimenti di origine vegetale, come cereali, possibilmente integrali, verdure, insalate, legumi, frutta fresca e secca) e non esagerare con alimenti di origine animale come pesce, carne, latticini e uova, è considerato dalla comunità scientifica un ottimo regime alimentare che aiuta il nostro microbiota a restare in forma.

Al contrario il fumo, l'abuso di alcol e una vita sedentaria influiscono negativamente sull’equilibrio del microbiota, come anche l'assunzione scorretta di antibiotici. Ma su questi ultimi dedicherò un articolo nel dettaglio che dici? E per finire, anche le infezioni del tratto gastroenterico causate da batteri, virus e funghi possono rappresentare una causa momentanea di disbiosi che, generalmente, si risolve spontaneamente una volta guariti dall'infezione. Ma in alcuni casi, ahimè, il recupero può essere lento e può richiedere l'intervento del medico curante.

Un aiuto per riequilibrare la varietà di microrganismi potrebbe però essere dato dai probiotici. Cosa sono? Con il termine probiotici si indicano quei microrganismi che si sono dimostrati in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l'organismo. Avrai senza dubbio visto in commercio integratori o alimenti con su scritto “probiotici”: in questo caso sono alimenti che contengono microrganismi probiotici vivi e attivi, in grado di raggiungere l'intestino, moltiplicarsi ed esercitare un'azione di equilibrio sulla microflora intestinale.  Da non confondere con i prebiotici, sostanze non digeribili che, assunte in quantità adeguata, favoriscono la crescita e l'attività dei batteri già presenti nel tratto intestinale. Praticamente il prebiotico è mangime per microrganismi. Sia i probiotici che i prebiotici possono, in alcune situazioni, aiutare a riequilibrare il microbiota intestinale.

Altrimenti puoi sempre fare come il cucciolo di elefante, che mangia gli escrementi della mamma per ottenere i batteri necessari alla digestione della vegetazione. Fermo, sto scherzando. Meglio di no, anche perché può essere nocivo per la salute. Oltre che fare schifo. Però sfruttando questa idea molti ricercatori stanno studiando un modo per trapiantare alcuni batteri nell’intestino di persone con disbiosi nel tentativo di ripristinare il microbiota. C’è ancora strada da fare ma magari un giorno potrebbe diventare una soluzione.

Quello che possiamo fare nel frattempo è cercare di prenderci cura della nostra fattoria di microrganismi mangiando bene e cercando di stare in forma.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.