
Un nuovo studio condotto nell'ambito del progetto Life Blue Lake ha rivelato una situazione allarmante: il 98% dei campioni d'acqua prelevati dai laghi di Bracciano (Roma), Trasimeno (Perugia) e Piediluco (Terni) sono contaminati da microplastiche. Questi risultati mettono in luce quanto le particelle derivanti dalla degradazione dei prodotti in plastica abbiano ormai contaminato in modo diffuso i nostri ecosistemi, con conseguenze potenzialmente dannose per la salute umana.
Il progetto Life Blue Lake, cofinanziato dalla Commissione europea e coordinato da Legambiente, ha condotto un'analisi che si è protratta per due anni in una serie di laghi italiani. Questa analisi ha permesso di identificare principalmente la presenza di polietilene, che è stato collegato alle vecchie buste di plastica come principale fonte di inquinamento da microplastiche.
Dallo studio è emerso che, nonostante l'attenzione crescente alle microplastiche negli ecosistemi marini, le acque dolci, in particolare i laghi, sono state trascurate. I laghi non solo sono riserve importanti di acqua potabile ma anche destinazioni significative per le microplastiche e altre forme di inquinamento. Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha sottolineato che nonostante i progressi nella ricerca sulle microplastiche nelle acque interne, rimangono molte domande sulle dinamiche di distribuzione di questi inquinanti. Pertanto, è fondamentale che i responsabili politici mettano in atto misure per monitorare e affrontare il problema delle microplastiche a livello europeo e nazionale.
Il progetto Life Blue Lake ha coinvolto una serie di partner, tra cui l'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino centrale, l'Arpa Umbria, l'Enea, il Politecnico delle Marche, il Global nature fund e la Fondazione Lago di Costanza. Inoltre, circa 40 comuni e numerose altre organizzazioni hanno partecipato volontariamente all'iniziativa, contribuendo all'obiettivo di ridurre i rifiuti di plastica attraverso azioni come il potenziamento della raccolta differenziata, la sensibilizzazione della popolazione locale e la pulizia delle sponde dei laghi.
Per affrontare il problema delle microplastiche in modo più ampio, è stata lanciata anche una campagna rivolta alle aziende europee che operano nel settore dei cosmetici, dell'abbigliamento outdoor e degi pneumatici. Secondo l'Agenzia europea per le sostanze chimiche, solo la quantità di microplastiche intenzionalmente aggiunta ai prodotti nell'Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo ammonta a circa 145.000 tonnellate.
I risultati dello studio Life Blue Lakes sono un chiaro segnale di allarme sull'inquinamento da microplastiche nelle acque interne. È necessario un impegno urgente da parte di tutti, istituzioni, aziende e cittadini, per ridurre l'uso della plastica e prevenire la contaminazione delle nostre acque.
Ecco alcune misure che possono essere adottate per ridurre l'inquinamento da microplastiche: