Morbillo, grazie alla scoperta di un nuovo anticorpo potremmo avere un vaccino anche per le persone immunocompromesse

L’attuale vaccino per il morbillo è costruito con frammenti di virus vivo e indebolito che non può essere somministrato a persone immunocompromesse. Un team di ricercatori statunitensi tuttavia ha individuato un anticorpo in grado di bloccare l’infezione che potrebbe diventare la base di farmaci o vaccini adatti anche a questa fetta di popolazione.
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Kevin Ben Alì Zinati 28 Giugno 2024
* ultima modifica il 28/06/2024

Quella con il morbillo è una partita ancora aperta. Da decenni possediamo un vaccino per contrastare l’avanzata di questo contagiosissimo virus ma c’è una fetta di popolazione che fino ad oggi è rimasta esclusa dalla campagna protettiva.

Sto parlando delle persone immunocompromesse, quelle cioè che in sistema difensivo interno inefficace e a causa del quale non possono assolutamente essere esposte a virus vivo con cui è costruito l’attuale vaccino.

Ora però la scienza sembra aver trovato un nuovo alleato: si chiama mAb 77 ed è un anticorpo che potrebbe coprire la strada a nuovi vaccini e farmaci antivirali capaci di combattere una malattia che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e i Cdc statunitensi, nel 2022 sarebbe costata la vita a quasi 136mila persone in tutto il mondo, con un aumento dei casi di circa 30 volte nell’ultimo anno.

Il virus

Quello del morbillo rappresenta uno dei virus più contagiosi noti all’uomo. Si diffonde per via aerea e provoca sintomi come eruzioni cutanee, febbre alta, sintomi delle vie respiratorie superiori e una soppressione immunitaria profonda ma transitoria.

In diversi casi può anche causare complicazioni gravi e talvolta fatali, specie nei bambini piccoli, nelle donne incinte e nelle persone immunocompromesse.

Quando incontra una cellula umana, il virus avvia un meccanismo per cui arriva a fondersi nella membrana della cellula ospite.

L’attuale vaccino, costruito con una forma inattivata o indebolita del virus del morbillo, genera anticorpi contro l’emoagglutinina, una proteina che favorisce questo processo ma era necessario trovare una strada alternativa che non contemplasse virus vivi.

Questo vaccino contro il morbillo però non può essere somministrato a persone immunocompromesse, altamente vulnerabili alla somministrazione di un farmaco basato su un virus vivo.

Più cresce il numero di persone immunocompromesse che non possono essere vaccinate, più la malattia ha opportunità di diffondersi.

L’obiettivo della scienza, insomma, era quello di trovare farmaci o vaccini in grado di interrompere questo processo senza mettere in pericolo questi pazienti.

L’anticorpo

Per questo, l’attenzione è ricaduta su mAb 77. Si tratta di un anticorpo che prende di mira un'altra molecola, ovvero, la glicoproteina di fusione del morbillo,  la principale molecola utilizzata dal morbillo per fondersi ed entrare nelle cellule umane.

Per capire se mAb 77 avrebbe potuto svolgere davvero un’azione terapeutica contro il virus, ai ricercatori serviva un frammento della glicoproteina di fusione del morbillo abbastanza stabile dove poter far agire l’anticorpo e poterne poi valutare l’efficacia con il microscopio crioelettronico.

I ricercatori del Centro per l’innovazione dei vaccini del La Jolla Institute for Immunology in California hanno dunque collaborato con un altro team della Columbia University che aveva a disposizione una versione della glicoproteica di fusione molto stabile, scoperta durante un altro studio dedicato ad alcune strane mutazioni del virus del morbillo.

Le prospettive

Con il loro esperimento, descritto sulle pagine della rivista Science, i ricercatori hanno potuto osservare che mAb 77 era davvero in grado di bloccare il virus nel bel mezzo del processo di fusione.

Lo interrompevano quando cioè la glicoproteina di fusione aveva già parzialmente finito di piegarsi nella giusta conformazione per completare la fusione della membrana ed entrare nella cella umana.

Alla fine, insomma, i ricercatori hanno visto che mAb 77 è in grado davvero di prevenire l’infezione virale, candidandosi dunque come potenziale ingrediente per una nuova categoria di farmaci e vaccini contro il morbillo adatti a tutti, anche alle persone immunocompromesse.

Fonte | "A neutralizing antibody prevents postfusion transition of measles virus fusion protein" pubblicata il 28 giugno 2024 sulla rivista Science

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